Come curare e potare un Ficus benjamin

Come curare e potare un Ficus benjamin

Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia

Guida scritta da:

Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia

85 guide

Tra le piante d’appartamento decorative più diffuse troviamo sicuramente il ficus benjamin: di facile gestione, si adatta bene alla coltivazione in vaso ed è per questo tra le piante più amate per arredare case e uffici. In questa guida vedremo insieme le caratteristiche di questa bellissima pianta e alcuni suggerimenti su come prendersene cura al meglio.
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Caratteristiche del Ficus benjamin

Il ficus benjamin, il cui nome scientifico è in realtà Ficus Benjamina, è una pianta tropicale sempreverde di origine asiatica, appartenente alla famiglia delle Moraceae. Esistono circa un migliaio di varietà di Ficus Benjamin. Tra le più conosciute e coltivate:

  • Ficus Benjamina Exotic
  • Ficus Benjamina Golden King
  • Ficus Benjamina Nuda
  • Ficus Benjamina Mini Gold
  • Ficus Benjamina Starlight

Si tratta in generale di una pianta elegante, con sviluppo ad alberello, il cui tronco è molto flessibile, chiaro, di colore grigiastro, che si scurisce con l’età. Le sue tante foglie hanno forma ellittica, possono assumere varie tonalità di verde, dal chiaro allo scuro brillante, e possono avere delle screziature biancastre nelle varietà ibride.

La linfa interna ai rami del ficus benjamina può provocare problemi agli allergici: si tratta infatti di un lattice bianco, utilizzato in alcuni paesi anche per la produzione della gomma, ma che essendo irritante in alcuni, rari, casi può addirittura causare uno shock anafilattico. Il ficus benjamin può inoltre sviluppare delle radici aeree e produrre dei piccoli frutti di colore arancione, commestibili ma non molto saporiti.

In natura la pianta si sviluppa fino a raggiungere i 30 metri circa di altezza: un vero e proprio albero dalle dimensioni considerevoli, tanto che nei paesi tropicali viene utilizzato in viali alberati e parchi. Qui da noi il ficus benjamin è invece molto apprezzato nella decorazione di interni coltivato in vaso e, principalmente al sud, nelle aree costiere dove le temperature sono più miti, può trovarsi anche nei giardini. Il ficus benjamin può raggiungere in vaso un’altezza di 2 - 3 metri. Grazie alle sue caratteristiche e alla sua flessibilità, questa specie si adatta molto bene anche alla coltivazione come bonsai.

Secondo alcuni studi della NASA, il ficus benjamin è una delle piante più efficaci nel purificare e migliorare la qualità dell’aria degli ambienti chiusi: un motivo in più per non farla mancare in casa o, perché no, anche in ufficio!

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Come curare il Ficus benjamin

Il ficus benjamin si adatta bene alla coltivazione in appartamento, gradisce infatti gli ambienti umidi e caldi, mentre mal sopporta le temperature inferiori ai 10° C. Richiede una posizione luminosa, ricca di luce naturale ma non il sole diretto sulle foglie: per questo occorre fare molta attenzione se durante la stagione primaverile o estiva posizionate la pianta sul balcone o in terrazzo. Il ficus benjamin è una pianta molto sensibile ai cambi di illuminazione e temperatura, meglio non provocarle troppi stress cambiandola spesso di ubicazione.

Posizione del Ficus benjamin

Attenzione anche alle correnti di aria, meglio scegliere un luogo riparato. Per permettere alla chioma del ficus benjamin di svilupparsi in modo uniforme, è consigliabile ruotare la pianta su se stessa periodicamente: in questo modo tutta la pianta verrà a turno esposta alla luce che permetterà alle sue foglie di crescere.

Gradisce i terreni di tipo neutro o acidi, nella composizione del terriccio è bene includere una parte di concime organico e di torba acida, oltre a posizionare della ghiaia o argilla espansa sul fondo del vaso per favorirne come sempre il drenaggio ed evitare eventuali ristagni di acqua. 

Terreno e irrigazione del Ficus benjamin

Il ficus benjamin gradisce un terreno sempre ben umido, ma attenzione a non esagerare. La frequenza delle innaffiature dipende, come sempre, dalla stagione e dalla posizione in casa. Durante la stagione calda è di circa 2 - 3 volte alla settimana, meno durante l’inverno, a seconda della temperatura. I primi segnali di un eccesso di acqua sono l’ingiallimento e la caduta delle foglie: attenzione a non far marcire le radici, potrebbe essere fatale per la pianta.

Una volta al mese è possibile aggiungere all’acqua di irrigazione del fertilizzante specifico per piante verdi, ricco di azoto, in alternativa si può utilizzare anche del concime granulare. Per mantenere le foglie del ficus benjamin brillanti è importante ricordarsi di togliere loro la polvere. È sufficiente utilizzare uno spray lucidante, o in alternativa pulirle delicatamente una ad una con un panno o batuffolo di cotone inumidito, le foglie pulite potranno infatti aiutare a mantenere la pianta in salute e idratata.

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Come potare il Ficus benjamin

Contrariamente a molte altre specie di piante tropicali, come abbiamo visto il ficus benjamin in appartamento non necessita di troppe cure.

Le potature sono infatti molto rare: per le piante in vaso si possono spuntare le cime alla fine del periodo estivo, mentre la manutenzione corrente prevede infatti solo la rimozione delle foglie e dei rami secchi o malati per compattare la chioma. Nel caso di bonsai invece, le potature dovranno essere più frequenti, ma sempre rivolte solo al riordino e all’arieggiamento della chioma.

Attenzione: è bene ricordare di indossare sempre i guanti durante le operazioni di potatura e proteggere la pelle da eventuali contatti con la linfa urticante del ficus benjamin.

Come riprodurre il Ficus benjamin

La pianta del ficus benjamin può venire facilmente riprodotta tramite questi metodi: 

  • Talea: questa modalità è adatta a tutti, non solo ai pollici verdi più esperti. Sarà sufficiente tagliare un rametto, nella parte vicino al nodo, e rimuovere alcune foglie nella parte inferiore. Il rametto andrà poi immerso in acqua per alcuni centimetri, meglio scegliere un contenitore trasparente per poter controllare quando inizieranno a uscire le prime radici. Quando saranno formate e avranno raggiunto alcuni centimetri di lunghezza si potrà trasferire la nuova piantina in vaso.
  • Margotta: chi ha già esperienza nel giardinaggio può provare la riproduzione per margotta. Una volta scelto il ramo da cui partire, si pratica una incisione verso la base e si avvolge poi formando una specie di sacchettino contenente della torba. Una volta il nuovo esemplare avrà messo le radici, si potrà separare dalla pianta madre e trapiantare il nuovo ficus benjamin nel suo vaso.

Quale che sia il metodo di riproduzione scelto, il periodo migliore per procedere è verso la fine della primavera, quando la pianta è nel suo massimo sviluppo.

Malattie del Ficus benjamin

Essendo una pianta coltivata generalmente in appartamento, il ficus benjamin non soffre molti attacchi da parte di parassiti, ma quando accade è bene prestare grande attenzione e porre rimedio al più presto.

Tra i parassiti che possono colpire la pianta di ficus benjamina ricordiamo:

  • Cocciniglia: formano dei pallini bianchi tipo batuffoli sulle foglie e delle macchie scure
  • Acari: creano delle strutture simili a ragnatele, di colore bianco, sulle foglie fino a rallentare il loro sviluppo
  • Tripidi: attaccano le foglie provocandone lo scolorimento e macchie scure
  • Ragnetto rosso: sviluppano delle macchie giallastre o marroni sulle foglie fino a portarle alla caduta.

La causa comune della maggior parte degli attacchi di questi parassiti è la mancanza di acqua e di umidità, quindi possono essere facilmente prevenuti con la giusta irrigazione e vaporizzando acqua sulle foglie. In commercio esistono vari antiparassitari dedicati per trattare le piante di ficus benjamin colpite ed eliminare i parassiti.

Come fare se il ficus benjamin perde le foglie? Se avete notato che la vostra pianta ha iniziato a perdere le foglie, ecco un riepilogo delle cause più comuni:

  • mancanza o scarsità di luce;
  • insufficiente apporto di acqua;
  • esposizione a correnti d’aria.

Se invece le foglie deperiscono e diventano flosce oppure ingialliscono, potrà dipendere da un eccessivo apporto di acqua, sarà necessario quindi diminuire le innaffiature. Se le foglie si sono accartocciate può voler dire che il terreno non ha la giusta umidità, in questo caso meglio regolare la fornitura di acqua. Se le foglie si seccano o presentano delle bruciature, vuol dire che sono state esposte troppo al sole diretto.

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Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia

Da diversi anni, dirigo un servizio di giardinaggio presso una clientela di privati e imprese. Guido una squadra di giardinieri e assicuro la creazione e la manutenzione di spazi verdi. Inoltre apporto ai clienti la mia esperienza in termini di manutenzione e miglioramento dei loro giardini. Infatti, con una formazione commerciale e avendo esercitato funzioni nel settore alberghiero all’inizio della carriera, mi sono orientato verso la manutenzione paesaggistica all’interno di un ente territoriale dove ho acquisito solide competenze tecniche mediante formazioni in azienda e sorveglianza di importati cantieri in un comune in piena evoluzione. Sul piano personale, sono altrettanto proiettato verso l’arte del giardinaggio. Con mia moglie, ho creato il nostro giardino dalla A alla Z e provvedo con cura alla sua manutenzione, così come l’orto! E tutto ciò che è bricolage, non è da meno! Eh sì, fare giardinaggio significa anche fare bricolage: pergola, capanno, pavimentazione, recinzione, e via dicendo… C’è sempre da fare in giardino! Dopo aver ben lavorato, io e mia moglie siamo fieri del risultato ottenuto e felici di poter approfittare a pieno di un ambiente conviviale e caloroso! Allora darvi consigli e aiutarvi nelle scelte per l’attrezzatura, il mantenimento e il miglioramento del vostro giardino sarà una passeggiata!

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