Guida scritta da:
Chiara, micro-imprenditrice nel giardinaggio, Salento
È probabile che alcune piante grasse facciano già parte della nostra vita: ad esempio i cactus, l’Aloe vera e la Portulaca. Queste piante possono darci un indizio importante su uno dei loro requisiti di base: sono piante che richiedono un tipo di irrigazione moderata.
Ciò è dovuto alle condizioni di aridità e secchezza delle loro zone di origine e al modo in cui le foglie di queste piante sono cambiate: il poter immagazzinare acqua all’interno permette loro di sopravvivere e, nel caso dei cactus, hanno sviluppato delle spine per proteggersi dai predatori e catturare fino all’ultima goccia di rugiada.
Come puoi immaginare, per prendersi cura delle piante grasse, l’irrigazione deve essere minima ed evitare sempre gli eccessi d’acqua. In estate sarà sufficiente innaffiarle una volta alla settimana, mentre in inverno una volta ogni quindici giorni.
Il drenaggio è molto importante e, per questo, è necessario evitare di utilizzare sottovasi e piattini alla base di questi tipi di piante. Se li utilizzi, rimuovi tutta l’acqua in eccesso dopo l’irrigazione, in quanto sarà sufficiente la quantità di acqua che le radici e il terriccio sono stati in grado di immagazzinare.
Un trucco per scoprire se stai dando troppa acqua alle tue piante grasse è osservarne le foglie: se diventano traslucide e le noti morbide al tatto, è probabile che tu le stia annaffiando più del dovuto. Sospendi subito l’irrigazione e verifica che non ci sia acqua accumulata all’interno del vaso, attendi poi che recuperino la consistenza normale.
La maggior parte di queste piante proviene da zone aride. Per questo, i terricci specifici per queste piante includono una parte importante di sabbia e ghiaietta nella miscela. Facilitano il drenaggio, evitano il ristagno dell’acqua di cui parlavamo prima e apportano i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere.
Un’alternativa è creare tu stesso il tuo mix di terriccio. Utilizza un 50% di terriccio universale e un 50% di perlite, che le fornirà l’aerazione e il drenaggio necessari. Puoi anche mescolare 50% di terriccio universale e 50% di sabbia di fiume lavata (o sostituirla con lapilli vulcanici).
Personalmente, preferisco utilizzare lava vulcanica, che poi trituro con un martello (e un po’ di pazienza) o setacciando il contenuto del sacco.
La utilizzo anche come decorazione nella parte superiore del vaso: il contrasto con il colore della pianta grassa ne esalta l’intensità. Lo stesso effetto può essere ottenuto anche con sassolini bianchi, grigi o di altri colori.
Personalmente, preferisco utilizzare lava vulcanica, che poi trituro con un martello (e un po’ di pazienza) o setacciando il contenuto del sacco. La utilizzo anche come decorazione nella parte superiore del vaso: il contrasto con il colore della pianta grassa ne esalta l’intensità.Lo stesso effetto può essere ottenuto anche con sassolini bianchi, grigi o di altri colori.
Un errore che commettiamo spesso è quello di posizionarle in pieno sole quando le portiamo a casa, non appena acquistate. Nonostante possano acclimatarsi in quella posizione, sarebbe meglio tenerle in un posto con molta luce ma senza sole diretto. In estate il sole può essere il loro peggior nemico, disidratandole rapidamente.
Non dimenticare che la maggior parte dei cactus e piante grasse è cresciuta in un vivaio, protetta dai raggi del sole e con temperature controllate. Se hai bisogno di posizionarle in pieno sole, è facile che si brucino, quindi meglio farle abituare poco a poco. Un’ora il primo giorno, due il successivo, aumentando poco alla volta per farle abituare alla loro nuova casa.
Ad ogni modo, vi raccomando di evitare questo tipo di posizioni a meno che non si tratti di una pianta di buone dimensioni. Le piante grasse che compriamo in piccoli vasi, sono solitamente talee che stanno cominciando a mettere le radici. Se mettiamo in pieno sole la povera piantina che già sta lottando nel processo di crescita, è probabile che non riesca a superare il processo di adattamento.
Guida scritta da:
Chiara, micro-imprenditrice nel giardinaggio, Salento
Da responsabile nel trasporto dei rifiuti, sono diventata coltivatrice specializzata nell’orticultura biologica. Con un diploma professionale in Agraria, opzione Produzione Orticola, ho provato per diversi anni a sistemarmi come giovane agricoltrice nel bel Salento. Dopo numerose delusioni, mi sono alla fine lanciata come micro-imprenditrice nel servizio a domicilio, soprattutto nel giardinaggio, assistita dal mio tenero e caro marito. Appassionata di natura e piante selvagge commestibili, sono molto attenta alle soluzioni ecologiche rispettose dell’ambiente in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Dall’orto ai cespugli fioriti, dalla semina alla raccolta, ho in tasca ogni tipo di consiglio! Sentitevi liberi di chiedermi qualsiasi cosa!