Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Le piante non rustiche possono essere suddivise in 3 categorie.
Le piante tropicali soffrono maggiormente il freddo. Ibisco, mandevilla, bouganville, orchidee ... Devono essere messe al riparo quando le temperature minime scendono sotto i 10 °C, in genere verso l'inizio di ottobre in alcune regioni. Queste piante amano locali ben illuminati e con la giusta temperatura, poco importa se sia una veranda o una serra. Per la serra, è opportuno prevedere un sistema di riscaldamento.
Le cactacee vanno messe al riparo prima delle grandi piogge autunnali che queste piante temono tanto quanto il calo delle temperature. Puoi lasciarle in una serra non riscaldata.
Le ultime saranno le piante mediterranee, che metterai in serra, se necessario, tra la fine di ottobre e metà novembre, in base al clima della tua zona. Una veranda o una serra mantenuta ad una temperatura costante fra i 3 e i 5 °C, è l'ideale per la maggior parte di queste piante: agrumi (limone, arancio), oleandro, strelitzia, mimosa, palma delle Canarie.
Innanzitutto, metti nella serra solo piante sane: in un ambiente ristretto, qualsiasi malattia o parassita può trasmettersi o passare da una pianta all'altra. Ispeziona le parti aeree di ogni pianta, rami e foglie, senza dimenticare il nascondiglio ideale dei parassiti, la pagina inferiore della foglia!
Elimina le foglie malate e, se necessario, tratta le piante con un insetticida biologico prima di metterle al riparo.Spesso in una serra lo spazio scarseggia, tuttavia segui questi consigli:
Guadagna un po' di spazio potando le piante; alcune hanno altezze non indifferenti come la fucsia, il pelagornio, la brugmansia.
Per consentire una buona circolazione dell'aria cerca di non accostare troppo le piante tra loro.
Fai attenzione a non appoggiare le piante contro le pareti: che siano di vetro o di plastica diventeranno freddissime durante la notte mentre di giorno, con il sole, potrebbero bruciare le foglie.
Nella serra lo spazio è limitato e per questo favorevole allo sviluppo di parassiti e malattie, pertanto la sorveglianza sanitaria è di estrema importanza.
Controlla le piante di tanto in tanto ed elimina le foglie secche o ammuffite.
Anche una cosiddetta serra fredda potrebbe non essere sufficiente nei periodi di freddo molto intenso. Perciò, dovrai avvolgere le piante con un materiale isolante come un telo di protezione o del pluriball. Se usi quest'ultimo, evita di lasciarlo sulla pianta troppo a lungo perché, a differenza del telo di protezione, non fa passare l'aria. Puoi proteggere le piante anche con una copertura in paglia o in fibre naturali, ma ti conviene sempre predisporre un sistema di riscaldamento.
L'effetto serra è una manna dal cielo per il giardiniere ma alla fine dell'inverno, il sole può scaldare troppo attraverso il vetro. Nel caso, ombreggia leggermente.
Non concimare le piante durante l'inverno e annaffia il minimo necessario le piante verdi.
Lascia sempre asciugare la terra o il terriccio fra un'annaffiatura e l'altra. Gli agrumi sono da annaffiare regolarmente perché non sono a riposo, mentre le piante grasse e le cactacee devono restare asciutte.
In inverno, il tasso di umidità all'interno di una serra è sempre maggiore rispetto all'esterno e per questa ragione, la ventilazione è importantissima per prevenire l'insorgere di malattie.
Approfitta delle giornate più miti per ventilare o, in alternativa, aspetta che le temperature aumentino di qualche grado. Basteranno pochi minuti di ventilazione. Se la tua serra è riscaldata, è spesso difficile conciliare riscaldamento e ventilazione quando le temperature sono molto rigide.
In ogni caso, apri la serra non appena la temperatura esterna sarà più alta di quella interna.
Il periodo giusto è strettamente legato al clima della zona in cui vivi.
Procedi al contrario di quando le hai messe in serra: le ultime piante saranno le prime ad uscire non appena terminata la stagione delle grandi gelate mentre per quanto riguarda le piante tropicali, è meglio aspettare la primavera inoltrata.
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Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.