Guida scritta da:
Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Spesso ci si chiede se esiste una differenza tra fertilizzante e concime o se le due parole sono sinonimi.
La Treccani definisce i fertilizzanti come "sostanze che, per il loro contenuto in elementi nutritivi oppure per le peculiari caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche contribuiscono al miglioramento della fertilità del terreno agrario oppure al nutrimento delle specie vegetali coltivate o, comunque, a un loro migliore sviluppo".
Invece i concimi sono più propriamente un "miscuglio di sostanze, naturali o artificiali, capace di conferire al terreno agrario gli elementi che stimolano lo sviluppo delle piante".
Tenendo conto di queste definizioni si può dire che i fertilizzanti sono una categoria più grande che comprende i concimi, gli ammendanti e i correttivi del terreno. Fertilizzanti e concimi possono quindi essere sia di origine naturale (animale o vegetale) che prodotti di sintesi.
Altre scuole di pensiero tendono a chiamare concimi tutti quei prodotti per migliorare il terreno che hanno origine naturale mentre i fertilizzanti sarebbero prodotti chimici.
Il concime è un prodotto aggiunto al terreno per migliorare o mantenere la sua fertilità e quindi la crescita e la resa di fiori, ortaggi e frutti. Arricchisce il terreno di sostanze nutritive che vengono poi sintetizzate dalle piante per mezzo della fotosintesi.
Gli elementi nutritivi forniti dai concimi comprendono:
macroelementi e cioè azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), e inoltre calcio (Ca), zolfo (S), magnesio (Mg);
microelementi come ferro (Fe) e rame (Cu) ma anche Boro, Manganese e Zinco.
L'azoto, presente nell'atmosfera arriva al terreno tramite le piogge e viene assorbito dalle radici. Contribuisce allo sviluppo delle piante, ne favorisce la riproduzione vegetativa attraverso i germogli ed è un elemento fondamentale per la fotosintesi clorofilliana.
La terra con un alto contenuto di humus o di sostanza organica, in presenza di condizioni climatiche favorevoli, produce rapidamente forme azotate disponibili per le piante. In particolare, nelle radici delle leguminose si installano dei batteri che contribuiscono a rendere disponibili rilevanti quantità di azoto.
La carenza di azoto si manifesta con foglie piccole, germogli lignificati, colore giallognolo della pianta, maggiore vulnerabilità alle malattie, fiori piccoli e dai colori sbiaditi.
Un eccesso di azoto invece causa la crescita eccessiva delle foglie, una fioritura ritardata e scadente e una scarsa resistenza ai patogeni. L'accumulo di nitrati è inoltre nocivo per l'organismo umano quando si tratta di ortaggi destinati al consumo.
Il fosforo ha un ruolo essenziale per alcune funzioni importanti come la divisione cellulare, lo sviluppo delle radici, lo sviluppo dei semi, la maturazione e la fioritura. Anche il fosforo viene assorbito dall'apparato radicale delle piante.
La carenza di fosforo causa una colorazione rosso-violacea delle foglie e macchie brunastre lungo i loro margini. Inoltre porta alla caduta prematura dei fiori e a un accrescimento irregolare e debole della pianta.
L'eccesso di fosforo è invece molto raro.
Il potassio regola il contenuto di acqua nei tessuti, fondamentale per il corretto accrescimento della pianta, ed è coinvolto nella traspirazione delle piante. Regola, inoltre, la concentrazione della linfa affinché le piante siano più resistenti al congelamento, agli effetti del vento e del caldo eccessivo.
La carenza di potassio si evidenzia dai margini delle foglie più vecchie che diventano giallo brunastre, macchie necrotiche, incurvamenti, collosità, caduta delle foglie, scarsa resistenza alle avversità.
L'eccesso di potassio produce nella pianta una colorazione verde pallido, uno sviluppo vegetativo limitato, e degli steli fragili.
Il ferro è necessario per la produzione di clorofilla, per la crescita sana della pianta e per il mantenimento della sua colorazione fogliare.
La carenza di ferro determina clorosi fogliare diffusa, venature giallastre, necrosi a partire dai margini fogliari, fiori poco numerosi e di colore sbiadito.
L'eccesso di ferro porta al rallentamento dello sviluppo vegetativo e a una scarsa produzione di fiori. In presenza di eccesso marcato di ferro si notano gli stessi problemi derivanti dalla carenza di questo elemento.
Rame, boro, manganese e zinco sono fondamentali come i macroelementi e in particolare il rame svolge un'attività fungicida ad ampio spettro.
Elemento | Carenza | Eccesso |
N | Foglie piccole Germogli lignificati Colore giallognolo Maggiore sensibilità alle malattie Fiori piccoli di colore sbiadito | Crescita eccessiva Foglie verde scuro ma tessuti molli Fioritura ritardata e scadente Resistenza ai patogeni minima |
P | Foglie rosso-violacee Macchie brunastre lungo i margini Caduta prematura dei fiori Accrescimento irregolare e debole. | Molto raro |
K | Margini delle foglie giallo brunastri Macchie necrotiche, Incurvamenti Collosità Caduta delle foglie Scarsa resistenza alle avversità | Colorazione verde pallido Sviluppo vegetativo limitato Steli fragili |
Ca | Foglie giovani clorotiche che disseccano Foglie dei germogli apicali ad uncino Piante deboli e corte Piante non resistenti agli urti | Danni da clorosi per carenza di ferro |
Fe | Clorosi fogliare diffusa Venature giallastre Necrosi a partire dai margini fogliari Pochi fiori e di colore sbiadito | Rallentamento dello sviluppo vegetativo Pochi fiori Per eccesso marcato gli stessi problemi derivanti da carenze dell'elemento |
I concimi, siano essi chimici o naturali, riportano in etichetta il loro titolo (cioè il contenuto) in macroelementi nell'ordineN-P-K, cioè azoto, fosforo e potassio. Questi tre elementi sono indicati sempre in questo ordine e le cifre rappresentano in che percentuale sono presenti nel concime.
Un concime bilanciato ha i macroelementi nelle stesse proporzioni, ad esempio 20-20-20 significa che azoto, fosforo e potassio sono presenti ciascuno per il 20%. Il restante 40% è composto da materia secca, oligoelementi, anidride solforosa, magnesio ecc. Un concime 10-10-14 è un concime ad alto titolo di potassio.
Si tratta di sostanze di origine naturale, sia animale che vegetale, che contengono quindi carbonio. In base agli elementi che li costituiscono possono dividersi in concimi azotati e concimi organici NP (senza potassio).
Tra i principali concimi organici ci sono:
lo stallatico
la pollina
il sangue di bue
la cornunghia
l'humus di lombrico
e inoltre:
alghe
ceneri
sfalci di monoculture
sottoprodotti e scarti di lavorazioni industriali di prodotti di origine vegetale o animale (piume, lane, pelli, residui di estrazione di olio, melassa, scarti vegetali ecc.).
Ecco una breve descrizione dei principali tipi di concimi organici.
È costituito dalle deiezioni solide di diversi animali come bovini, equini, suini e ovini. Lasciato maturare per un periodo più o meno lungo, viene venduto sotto forma di pellet o di granuli.
Il letame deve essere utilizzato ben maturo per evitare danni da bruciatura alle radici delle piante.
Apporta al terreno elementi fertilizzanti, soprattutto azoto e potassio, in proporzione variabile a seconda della specie da cui proviene.
La pollina è ricavata dalle deiezioni di avicoli di allevamento come polli e galline. Ha un elevato tenore di azoto minerale e deve essere somministrata a basse dosi per evitare l'aumento della salinità. Viene spesso integrata con gesso per diminuire la basicità. È sconsigliata per le specie ornamentali e utilizzata soprattutto in orticoltura.
Il sangue di bue, ricavato dal sangue di animali macellati, ha un elevato contenuto di azoto e di ferro. Viene venduto in forma liquida o essiccato e usato soprattutto per combattere l'ingiallimento delle foglie dovuto alla carenza di ferro e nella coltivazione di piante acidofile.
Come tutti i concimi ricchi di azoto, non deve essere somministrato in eccesso per non rischiare di danneggiare di bruciare le radici delle piante.
La cornunghia è ottenuta dalla macinazione di corna e zoccoli di animali, soprattutto bovini, provenienti dai macelli, triturati e poi essiccati.
È un fertilizzante naturale a lenta cessione, ricco di azoto e di fosforo.
L'humus di lombrico, oltre a essere un concime naturale, svolge anche la funzione di ammendante perché diventa parte integrante del terreno e ne migliora le caratteristiche strutturali. Rende infatti il terreno più soffice e favorisce la sua capacità di trattenere l'acqua.
È una sostanza organica prodotta dai lombrichi che trasformano, attraverso un processo naturale, letame e materie vegetali.
I concimi chimici, o fertilizzanti minerali, aggiungono al terreno sostanze nutritive e sali minerali nelle proporzioni adatte al tipo di pianta a cui sono destinati.
Sono disponibili in diverse formulazioni: concimi liquidi, concimi granulari o in polvere e anche a rilascio graduale sotto forma di bastoncini da infilare nel terreno.
Quelli ricchi di fosfati sono indicati per le piante da fiore e, in generale, per le piante coltivate in vaso.
Quelli ricchi di azoto contribuiscono allo sviluppo dei fusti e della massa fogliare. Sono indicati per piante sempreverdi, prati e manti erbosi.
I concimi ricchi di fosforo stimolano la crescita delle radici e sono quindi indicati nei primi anni di vita delle piante.
Infine quelli ricchi di potassio sono utilizzati per stimolare la fioritura e la produzione di frutti.
Prima di scegliere il fertilizzante leggi attentamente l'etichetta. Esistono concimi specifici per ortaggi, piante da frutto, piante grasse, piante verdi e, in generale, tutte le piante in vaso.
L'uso dei fertilizzanti è una questione delicata, poiché un surplus può essere sfavorevole alla crescita delle piante e, peggio, nocivo per l'ambiente. Per citare solo i fertilizzanti azotati, un terreno saturo rilascia azoto nell'atmosfera. Il dilavamento dell'acqua piovana contamina i vari corsi d'acqua e accelera l'eutrofizzazione.
Se usi fertilizzanti chimici, rispetta le dosi prescritte e fai in modo di tutelare le falde freatiche, l'atmosfera e la biodiversità.
La maggior parte dei prodotti fitosanitari minerali possono essere dannosi per la salute e per questo è necessario proteggersi quando vengono somministrati. Allo stesso modo, l'uso di un nebulizzatore specifico e dedicato è d'obbligo per qualsiasi concime o prodotto liquido.
A seconda del tipo di fertilizzante, possono essere necessari da qualche giorno a qualche settimana per ottenere il risultato desiderato. Dopo aver concimato le piante di pomodoro o le piante da appartamento con un fertilizzante granulare o liquido, non aspettarti che crescano da un giorno all'altro!
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Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Rifare un tetto? Fatto. Addetto ai consigli di bricolage in un negozio? Fatto. Rifare l'impianto idraulico di un bagno? Fatto. Abbattere muri, costruire muri, dipingere pareti? Fatto. Sapete qual è il motto del tuttofare? Imparare è meglio che delegare! E poi è anche una questione di portafoglio e di soddisfazione personale! Consigliarvi? Farò del mio meglio!