Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Il terriccio è prima di tutto un substrato di coltivazione, ovvero funge da ancoraggio e supporto ai diversi vegetali per far sì che si sviluppino le radici. Inoltre, per via della sua composizione, il terriccio partecipa in maniera attiva all'apporto e all'assimilazione dei nutrimenti di cui hanno bisogno le piante per crescere.
La maggior parte delle piante può svilupparsi bene senza terriccio, ma utilizzarlo garantisce che crescano in condizioni ottimali. Esistono moltissimi tipi di terriccio in base alla loro composizione - torba, compost ecc. Di conseguenza, troviamo qualità molto variabili.
Per ottimizzare le tue coltivazioni, prima di munirti dei tuoi utensili da giardino preferiti, devi scegliere il tipo di terriccio più adatto alle piante che intendi far crescere.
Come abbiamo visto, esistono diversi tipi di terriccio dalle qualità variabili. Prendiamo in esame i terricci più utilizzati e più efficaci prima di avventurarci nell'orto con il motocoltivatore!
Il più diffuso e facile da trovare. Composto in gran parte da materiali compostati, è perfetto per piantare alberi e arbusti. Tuttavia, non si presta affatto al rinvaso di piante da fiore o che richiedono un terreno con pH acido.
Molto leggero e aerato! Nella sua composizione c'è sabbia, se non addirittura perlite, il che facilita di parecchio l'attecchimento dei germogli e permette alle piante rinvasate di riprendere facilmente a crescere.
Destinato alla coltivazione di fiori o arbusti fioriti. Generalmente è composto da torba e letame compostato. Contiene nutrimenti necessari allo sviluppo di fiori (fai attenzione quindi se metti più concime).
Molto vicina al terriccio orticolo, la terra d'erica ha il vantaggio di essere acida, il che va bene per le piante che hanno bisogno di un terreno col pH basso per svilupparsi - azalee, rododendri, camelie, ortensie, magnolie, ecc. Questo terriccio è composto o da terra d'erica boschiva, o da una miscela acida di torba, cortecce di pino e materiali compostati.
Spesso di qualità superiore rispetto a un terriccio universale, la sua composizione è quasi identica ma il terriccio per piante da vaso è ricco di concime.
Composto da materiali compostati e organici, contiene i nutrimenti adatti alla coltivazione degli ortaggi (azoto, fosforo e potassio).
Molto fine, è destinato a essere sparso in sottili strati sulle zone appena seminate a prato o nelle zone danneggiate - questa operazione viene chiamata top dressing.
Molto ricco di sabbia, contribuisce al giusto drenaggio del vaso o del terreno per non soffocare le radici.
Esistono poi moltissimi terricci specifici per alcune piante, come il terriccio per orchidee, il terriccio per agrumi ecc. Nella maggior parte dei casi, questi terricci sono molto vicini al terriccio orticolo o universale.
La maggior parte dei terreni hanno un pH compreso tra 4 e 9. Per ricordare, il pH è il potenziale di idrogeno; un terreno è detto acido quando il suo pH è inferiore a 7, neutro quando è 7, basico o alcalino quando è compreso tra 7 e 14. Purtroppo, i terreni tendono ad acidificarsi a causa delle piogge acide conseguenza dell'inquinamento. Certi terreni correggono quindi questo tasso di pH tramite l'apporto di ioni idrogeno (H+). Per sapere se il tuo terreno è acido o alcalino, hai varie possibilità:
analizza la vegetazione autoctona indicativa del pH del terreno – la brughiere, la felce maggiore e le digitali crescono su terreni acidi metri le primule su terreni alcalini;
preleva in diverse zone del giardino e tra i 20 e i 30 cm di profondità un campione di terra. Mescola poi i diversi prelievi in due barattoli di vetro. Versa un po' di aceto bianco nel primo e se osservi una reazione (emissione di bolle), il terreno è basico. Nel secondo barattolo, versa un po' d'acqua per formare del fango, poi aggiungi bicarbonato. Se osservi un'effervescenza, il terreno è acido. Naturalmente, se nessuno dei due test funziona, il terreno è neutro.
analizza il terreno con un kit d'analisi venduto appositamente – composto da una provetta e da striscioline con un reagente. Facile, basta leggere attentamente le istruzioni!
i più curiosi possono far analizzare il loro terreno in laboratorio.
Un terriccio, a seconda della sua destinazione, può essere composto da diversi elementi con distinte qualità intrinseche:
la sabbia migliora il drenaggio dell'acqua;
l’argilla funge da regolatore dell'acqua e trattiene le sostanze nutritive;
il compost promuove lo sviluppo dei vegetali con l'apporto di sostanze nutritive;
le cortecce e la pozzolana aerano il terreno;
la torba bionda favorisce l'accumulo di acqua, è acida, fibrosa, povera di minerali e trattiene gli elementi nutritivi;
la torba bruna è neutra, più ricca di minerali, meno fibrosa e trattiene ugualmente gli elementi nutritivi.
La scelta del terriccio è semplice se si rispetta la cronologia dei criteri di selezione. Se vuoi scegliere nel modo giusto per ottenere un risultato ottimale, inizia con:
conoscere il pH del tuo terreno;
definire le tue esigenze – semina, trapianto, ecc;
analizzare la composizione del terriccio indicata sulla confezione per adattarla al meglio al terreno e ai bisogni delle tue piante.
Per quanto riguarda i sacchetti di terriccio, conservali in un luogo asciutto. Chiudili bene e, se possibile, non metterli direttamente a terra, ma su un pallet. Ricordati di compostare i rifiuti organici. Il compost ottenuto potrà essere unito al terriccio per apportare nutrimenti supplementari o essere usato per la pacciamatura!
Evita di usare la torba perché è una risorsa fossile. Il ritmo del suo sfruttamento è superiore alla sua elaborazione. In altre parole: non ha senso acquistare un terriccio bio a base di torba! Le torbiere sono un ecosistema da proteggere perché ospitano una fauna e una flora diversificate. Per quanto riguarda lo sfagno del Cile, stessa storia: non vantarti di praticare l'agricoltura o il giardinaggio bio se devi farti arrivare un fertilizzante da un altro continente, lo sfagno non arriva a nuoto!
Come prendersi cura del prato
Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Professionista della manutenzione e ingegnere elettronico di formazione, i miei strumenti e i miei utensili non trovano sosta neanche il fine settimana: l’auto, la barca, la casa con tutti i suoi elettrodomestici, il giardino e la piscina, sono lì per ricordarmi che anche loro hanno bisogno della mia attenzione. E poiché le mie disponibilità economiche hanno un limite, metto in gioco le mie competenze che cerco di ampliare giorno per giorno e progetto dopo progetto. Ho un gruppo di amici con i quali, nel fine settimana, condivido l’interesse per il fai-da-te: ci scambiamo esperienze, consigli e idee, ci aiutiamo a vicenda a realizzare i nostri progetti in un’atmosfera allegra e amichevole. È anche questo il fascino del fai-da-te e se potrò aiutare anche voi, per me sarà un vero piacere.