Come fare l'inzaffardatura delle radici

Come fare l'inzaffardatura delle radici

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Guida scritta da:

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Anche se poco praticata, l’inzaffardatura è in realtà un’operazione semplice e utile durante il trapianto delle piante a radice nuda e di qualche orticola. Favorisce un buon radicamento e un’ottima ripresa vegetativa della pianta nel suo nuovo ambiente. I nostri consigli per l’inzaffardatura delle radici.

Caratteristiche importanti

  • Utilità dell'inzaffardatura
  • Potatura d'impianto
  • Preparare l'inzaffardatura
  • Per quali piante è indicata l'inzaffardatura
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Perché fare l'inzaffardatura

Quando si procede alla ripicchettatura, vale a dire quando si trasferiscono le giovani piante (plantule) dal terreno di semina ad un'altra posizione, o quando si fa il trapianto, le piante subiscono un forte stress a causa dello sradicamento e del riposizionamento in un nuovo terreno e in un nuovo ambiente climatico (stress da trapianto).

L'inzaffardatura è una di quelle pratiche che facilitano la ripresa vegetativa della pianta agendo in diversi modi:

  • limita l'essiccamento delle piante;

  • il compostoagisce come una sorta di cataplasma che cicatrizza le ferite dovute allo sradicamento;

  • impedisce la penetrazione di agenti patogeni;

  • promuove la formazione delle radichette;

  • favorisce lo sviluppo dei funghi attorno alle radici (micorrize);

  • la patina che avvolge le radici migliora il contatto tra queste ultime e le particelle del terreno;

  • evita la formazione, durante il trapianto, di sacche d'aria dannose per la ripresa della pianta.

La potatura d'impianto

Prima del trapianto, in molti casi bisogna procedere alla potatura d'impianto, un'operazione che consiste nel tagliare una parte delle radici e del fogliame. Questa potatura, così come l'inzaffardatura, viene fatta sulle piante a radice nuda poco prima della messa a dimora. Riguarda gli alberi e gli arbusti soprattutto, ma anche alcune orticole come porri e asparagi.

Per gli alberi, accorcia con le forbici da potatura le estremità delle radici di qualche centimetro. Pota tutte le radici rotte o che presentano ferite, proprio sopra il punto in cui hanno subito il trauma. Quando le radici vengono tagliate, sono costrette a dividersi e a formare le radichette. L'intervento deve essere leggero: in ogni caso non tagliare più di un terzo della lunghezza delle radici. Spesso è sufficiente pareggiarle in lunghezza dopo aver eliminato quelle rotte.

Per le piante come il porro, taglia da 1/3 alla metà della lunghezza delle radici.

L'obiettivo della potatura d'impianto è quello di ottenere un apparato radicale equilibrato e ben distribuito attorno al colletto della pianta, rimuovendo in questo modo le parti che potrebbero essere state danneggiate dallo sradicamento. La pianta emetterà nuove radichette, sane e molto fitte (radici secondarie). Accorciare le radici degli ortaggi prima di piantarli consente anche di evitare che queste si rivoltino verso l'alto quando la pianta viene messa nella buca.

Come effettuare l'inzaffardatura

In commercio esistono prodotti per l'inzaffardatura pronti all'uso o sotto forma di polvere da diluire in acqua, ma è molto semplice preparare il composto autonomamente mescolando in un secchio due ingredienti.

Gli ingredienti

Una parte di terreno dell'orto

Il terreno, setacciato in modo grossolano per togliere gli eventuali sassolini, deve essere il più argilloso possibile. Se la terra non è sufficientemente argillosa, ma troppo sabbiosa, aggiungi dell'argilla in polvere o a zolle, disponibile in commercio.

Una parte di sterco di vacca fresco

In alternativa, puoi sostituire lo sterco di vacca con del letame compostato o semplicemente del compost: questo ingrediente non è indispensabile, ma aggiunge microrganismi molto utili alle piante.

La preparazione

I due ingredienti devono poi essere mescolati bene, aggiungendo a poco a poco l'acqua fino a ottenere un composto liquido ma al contempo denso, della consistenza della pasta per i bignè. Il prodotto, infatti, deve essere sufficientemente liquido da poterci immergere tutte le radici, ma anche solido e appiccicoso al punto giusto, affinché tutte le radici siano ben avvolte da questo fango. Lascia riposare per 15 minuti prima di immergere le radici.

Alcuni orticoltori consigliano di lasciare le piante immerse in questa preparazione per 30 minuti, oppure per 24 ore se si tratta di alberi, ma l'utilità di questa pratica non è dimostrata.

Qualche suggerimento per migliorare la ricetta di base

Acqua piovana

Utilizza preferibilmente l'acqua piovana poiché il cloro dell'acqua della rete idrica è una sostanza poco apprezzata dai microrganismi! Oppure, lascia riposare l'acqua del rubinetto all'aria aperta per almeno 24 ore, per far scomparire il cloro.

Micorrize

Apportando delle micorrize sotto forma di polvere, faciliterai l'assorbimento dell'acqua e delle sostanze minerali da parte delle radici. Cospargi con le micorrize le radici avvolte dal composto per l'inzaffardatura o aggiungine qualche cucchiaio al composto stesso. Le micorrize sono particolarmente consigliate nei terreni poveri.

Dolomia

Nei terreni a tendenza acida, un apporto di dolomia (ricca di magnesio e calcio) può essere utile per le piante, nella misura di un cucchiaio circa per litro di composto per inzaffardatura.

L'inzaffardatura con litotamnio

Per l'inzaffardatura, viene spesso consigliato anche l'utilizzo del litotamnio, un'alga rossa calcarea raccolta dai fondali marini poco profondi con cui si può preparare una poltiglia composta da circa 100 g di polvere ogni litro d'acqua.

Questo prodotto è un biostimolante consentito in agricoltura biologica, ma deve essere utilizzato con parsimonia, poiché l'eccessivo sfruttamento dei giacimenti per l'orticoltura o per altri settori porta ad un deterioramento dei fondali marini, con tutte le conseguenze che ciò comporta per l'ambiente.

Per quali piante effettuare l'inzaffardatura

Quando si parla di inzaffardatura, si pensa spesso agli alberi o agli arbusti, ma questa operazione può essere fatta su qualsiasi pianta sradicata dal terreno originario prima di essere messa a dimora altrove. L'inzaffardatura non ha motivo di essere fatta sulle conifere, che non vengono quasi mai offerte a radice nuda.

Nell'orto, l'inzaffardatura è particolarmente indicata per porri, cavoli, fragole, sedani-rapa, asparagi, carciofi.

 
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Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.

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