Guida scritta da:
Silvia, Scrittrice e giornalista, Gallipoli
92 guide
Circa il 15% del calore si disperde attraverso finestre e pareti vetrate! Nell'ambito della riqualificazione energetica potrai cambiare unicamente la finestra conservandone la cornice, il che riduce i costi ma diminuisce la dimensione del vetro e quindi la luminosità. Oppure potrai sostituire totalmente la finestra, il che consentirà di migliorare ancor più le prestazioni termiche e acustiche.
Avrai la scelta tra il doppio vetro standard, il doppio vetro a isolamento rinforzato (un sottile strato trasparente viene posato su una delle facce del vetro per limitare i trasferimenti di calore) o il triplo vetro. Sapendo che, minore è il coefficiente di trasmissione termica (Uw), migliore è l'isolamento.
La scelta riguarderà anzitutto il materiale, tra il PVC economico e dalle buone prestazioni, l'alluminio acclamato per le sue prestazioni energetiche oppure il legno, isolante naturale ma con alcuni vincoli di manutenzione. Se la porta d'ingresso è vetrata o parzialmente vetrata, dovrà essere dotata di doppio o triplo vetro.
Affidati al coefficiente d'isolamento termico Ud: minore è il suo valore, più la porta è isolante. Lo standard AEV indica, da parte sua, la permeabilità all'aria (da 1 per normale a 4 per eccezionale), all'acqua (da 1 a 9) e al vento (da 1 a 5 per la pressione, da A a C per la deformazione).
Il tetto può rappresentare fino al 30% delle perdite di calore! Nella ristrutturazione vi sono tre metodi principali per isolare il tetto terrazzato:
·L'isolamento classico o a tetto caldo, che consiste nell'installare una barriera al vapore e un isolante termico sul tetto, ricoperto in seguito da una membrana impermeabilizzante.
·L'isolamento inverso, che consiste nell'installare un isolante sulla membrana impermeabilizzante, per poi ricoprirlo con la ghiaia o le lastre della pavimentazione.
·L'isolamento vegetale, più costoso ma anche particolarmente estetico. Anzitutto si posa uno strato isolante drenante, ricoperto da uno strato filtrante e poi da schiume nelle quali saranno piantati i vegetali.
Per isolare il sottotetto abitabile, hai a disposizione due soluzioni:
·L'isolamento dall'interno, sotto gli spioventi del tetto. Dei pannelli o rotoli di materiali isolanti vengono posati tra le capriate del tetto per evitare qualsiasi dispersione di calore. È possibile anche l'insufflazione di isolanti sfusi: in tal caso l'isolante è insufflato all'interno di una membrana impermeabilizzante o dietro a dei pannelli OSB.
·L'isolamento dall'esterno è più costoso, ma anche particolarmente efficiente e di buona resa estetica, poiché permette di conservare la carpenteria a vista all'interno. Secondo la tecnica del sarking, tra la carpenteria e la copertura si posano degli isolanti rigidi, poi sormontati da una barriera al vapore.
Il sottotetto non abitabile è uno spazio non riscaldato che deve necessariamente essere isolato dal resto della casa per evitare dispersioni di calore. Per poter beneficiare delle sovvenzioni statali per la riqualificazione energetica, la trasmittanza termica dell'isolante per le coperture deve essere inferiore o pari a un valore che, in funzione della zona climatica, va da 0,19 a 0,27 W/m2•K.
Avrai poi la scelta tra:
·Materiali isolanti in rotoli, collocati tra i travetti o sull'assito. Sono ideali per i sottotetti non abitabili accessibili e sono facili da posare in opera.
·Materiali isolanti sfusi. L'isolante è gettato direttamente sull'assito del sottotetto e quindi va ad annidarsi un po' ovunque.
I muri possono originare dal 20 al 25% delle dispersioni di calore. L'isolamento delle pareti dall'interno consente di migliorare le prestazioni energetiche dell'abitazione, ma anche di limitare l'effetto parete fredda e ridurre l'umidità, con conseguente aumento del comfort e riduzione delle bollette per il riscaldamento. Hai a disposizione diverse soluzioni:
·La posa mediante avvitatura o incollaggio di pannelli isolanti direttamente sulla parete. Tecnica che richiede una parete perfettamente piana e priva di umidità.
·La posa contro un divisorio di pannelli isolanti su telaio.
·La soffiatura di un isolante sfuso tra la parete e un divisorio.
Il pavimento rappresenta anch'esso un'importante fonte di dispersione di calore: tra il 7 e il 10%. Si possono prevedere due tecniche per l'isolamento del pavimento:
·L'isolamento dall'alto. In questo caso l'isolante viene posato direttamente sul pavimento, prima di essere nascosto dal rivestimento. Ideale se l'abitazione si trova su un unico livello, questa tecnica in compenso rende la stanza non abitabile durante i lavori di ristrutturazione.
·L'isolamento dal basso. L'isolante viene posato sulla faccia inferiore del pavimento, cioè direttamente sul soffitto del seminterrato o del vano sanitario. Facile e rapida da realizzare, questa tecnica non comporta il rifacimento della pavimentazione.
Gli isolanti termici utilizzati nella riqualificazione energetica possono essere classificati in tre grandi categorie.
La lana di vetro, composta da sabbia e vetro riciclato, è proposta in diverse forme ed è efficace per qualsiasi tipo di isolamento. La lana di roccia, fabbricata a partire dal basalto, ha una maggiore durata di vita utile. Un'altra possibilità è la perlite, la cui resistenza è apprezzata per i soffitti ed i tetti. Ma anche la vermiculite, perfetta per i sottotetti e pavimenti. Oppure il vetro cellulare, materiale riciclabile apprezzato per le pareti ed i tetti terrazzati.
Gli isolanti naturali come indica il nome sono di origine naturale, mentre gli isolanti bioderivati sono materiali derivati dalla biomassa vegetale o animale che contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Tra i principali, si trovano il legno ed i suoi derivati, la paglia, la canapa, il lino, il cotone, il sughero, la fibra di cocco, o ancora la lana di pecora o la piuma d'anatra.
Molto economici e dalle elevate prestazioni, gli isolanti sintetici sono al contrario derivati petrolchimici. Tra questi vi è il poliuretano, resistente all'acqua e alla compressione, che è un ottimo isolante. Il polistirene estruso, dalle prestazioni termiche eccellenti e dallo spessore ridotto. Il polistirene espanso, economico e versatile. Oppure la schiuma fenolica, poco spessa e resistente al fuoco.
Guida scritta da:
Silvia, Scrittrice e giornalista, Gallipoli, 92 guide
Dopo 10 anni di lavoro come addetto stampa per un’importante società d’ingegneria, ho deciso di unire la mia esperienza professionale e la mia passione per la scrittura entrando nel giornalismo freelance e nella redazione a tempo pieno. Eclettica sia nei gusti che nella scrittura, in me convivono grandi passioni come la scienza e la storia, ma soprattutto l’interesse per la decorazione e il fai-da-te. Su questi argomenti, apparentemente così diversi, scrivo ormai da quasi vent’anni, devo dire con un discreto successo, probabilmente perché i miei articoli sono la cronaca dei lavori e dell’esperienza maturata nel corso della totale ristrutturazione di una vecchia masseria nel cuore del Salento. Esperienza che vorrei condividere con te attraverso i miei suggerimenti.