Guida scritta da:
Sebastiano, Tuttofare autodidatta
La riqualificazione energetica è oggi sulla bocca di tutti. È letteralmente diventata imprescindibile sia per il risparmio energetico che per ridurre l'impatto di carbonio. Senza contare i sistemi di riscaldamento o di produzione di acqua calda sanitaria energivori, diversi milioni di abitazioni in Italia sono considerati dei colabrodo energetici. E in termini di emissione di gas serra, il settore residenziale ha un peso importante sulla percentuale di CO2 emessa in atmosfera.
Di fronte a questa constatazione, e di fronte all'urgenza e alla sfida ambientale, i politici di 115 paesi si sono organizzati in un vasto piano di transizione energetica per modificare i modi di produzione, distribuzione e consumo di energia. L'obiettivo è quello di ridurre l'impronta di carbonio, e più in generale l'impatto dell'attività umana sull'ambiente. È quindi all'interno di questa dinamica di crescita verde, che si inserisce la riqualificazione energetica degli edifici. Certamente, questa ambizione ecologica conta un buon numero di detrattori e di negazionisti climatici. Scettici e increduli, i numeri sono là. Su scala mondiale, l'aumento medio della temperatura è di 1.1°C rispetto all'era preindustriale, e l'innalzamento del livello medio del mare ha raggiunto i 9 cm. Su scala nazionale, l'aumento medio della temperatura nelle grandi città è di 1,2°C, e le emissioni nette di gas serra sono di 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Il momento di agire è ora, qualunque sia la portata, l'impatto e le nostre convinzioni personali.
La riqualificazione energetica si riferisce a l'insieme dei lavori di ristrutturazione degli edifici volti a ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas a effetto serra. Si concentra sui principali elementi che consumano energia negli edifici, e si traduce concretamente nell'isolamento del sottotetto, nella sostituzione degli infissi, nell'installazione di una pompa di calore, di uno scaldabagno termodinamico e in altri tipi di lavori per migliorare il rendimento energetico della casa.
In un senso più ampio, gli interventi di riqualificazione energetica mirano a promuovere l'uso delle energie rinnovabili per ridurre il consumo di combustibili fossili e l'impronta di carbonio.
La riqualificazione energetica è prima di tutto una necessità poiché, in Italia, alloggi ed edifici sono una fonte importante di emissioni di gas a effetto serra. Al di là della necessità ecologica, per il privato la riqualificazione energetica della casa offre 4 vantaggi significativi che si traducono in:
Una riduzione dei consumi di energia: una casa ben isolata necessita di minor riscaldamento poiché le dispersioni di calore sono minime.
Un risparmio economico: un riscaldamento minore ma migliore si traduce concretamente in bollette più leggere.
Comfort migliorato: un'aria più sana e una temperatura più uniforme in casa migliorano il benessere dei suoi abitanti.
Aumento di valore dell'edificio: un alloggio dotato di una certificazione energetica performante aumenta di valore sul mercato.
Le dispersioni di energia comportano degli sprechi di denaro notevoli.
La riqualificazione energetica è una misura che fa parte di un progetto più ampio: la transizione energetica. Nel 2020 è stato adottato in Italia il PNIEC, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, per perseguire gli obiettivi previsti dall’Unione Europea per la tutela dell’ambiente che si concretizza, tra le altre cose, in:
una riduzione delle emissioni inquinanti;
una transizione verso fonti di energia rinnovabile;
una migliore efficienza energetica.
La transizione energetica comprende l'insieme delle trasformazioni nel sistema di produzione, distribuzione e consumo di energia, su scala mondiale.
Secondo le previsioni del PNIEC, il 60% degli obiettivi da raggiungere di efficienza energetica riguardano il settore dell’edilizia civile. La riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale è il tema centrale dello STREPIN (Strategia per la Riqualificazione del Patrimonio Immobiliare Nazionale), un documento che, in linea con quanto previsto dalla Direttiva 2018/844 UE (Direttiva sulla prestazione energetica in edilizia), fa un’analisi della situazione esistente e propone delle strategie per l’efficientamento energetico degli edifici.
Secondo le analisi del documento STREPIN il settore dell’edilizia civile è responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2. Inoltre, il 65% dell’edilizia residenziale ha più di 45 anni e necessita di interventi di riqualificazione soprattutto energetica. Le strategie per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente prevedono soprattutto il ricorso ad agevolazioni sotto forma di incentivi e detrazioni fiscali.
Il pacchetto “Fit for 55” approvato a luglio 2021 dalla Commissione Europea contiene misure volte a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli raggiunti nel 1990. Si tratta dunque di una norma programmatica che riguarda molti aspetti della transizione ecologica, tra cui l’efficientamento energetico, le energie rinnovabili, i trasporti, l’edilizia ecc. Gli obiettivi principali per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici sono:
aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili dal 32% al 40%
riduzione delle emissioni dall’attuale 33 al 43,7%.
I governi dei vari paesi hanno fissato degli obiettivi: l'Italia si propone di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.
Il settore dell'edilizia gioca un ruolo centrale nell'obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050 poiché è il secondo maggiore emettitore di gas a effetto serra dopo i trasporti. Il settore dell'edilizia da solo rappresenta:
Eseguire lavori di riqualificazione energetica ha un effetto concreto sul clima, permette di ridurre la spesa energetica delle famiglie migliorando il comfort delle abitazioni.
In Italia sono però ancora molti gli alloggi mal isolati, considerati dei veri e propri colabrodo energetici. Molte famiglie hanno difficoltà a pagare le fatture per il riscaldamento.
L’APE, Attestato di Prestazione Energetica, è un documento che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio o di una abitazione, cioè la quantità annua di energia primaria che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni energetici dell’edificio (climatizzazione invernale ed estiva, ACS, raffrescamento, illuminazione artificiale, ventilazione meccanica ecc.).
È stato introdotto dal Decreto Legge 63/2013 ed è obbligatorio negli atti di compravendita e locazione degli immobili. Deve essere redatto da un tecnico abilitato (certificatore energetico) che dovrà depositarlo al Catasto energetico regionale.
Le classi di efficienza energetica, contraddistinte da un codice colore, sono 10 e vanno da A4 (molto efficiente, consumo minimo) a G (la più inefficiente con maggiori consumi).
Oltre all’APE tradizionale del D.L. 63/2013 esiste un altro tipo di Attestato di Prestazione Energetica, chiamato APE convenzionale. Questo attestato è utilizzato soltanto per le pratiche per richiedere il Superbonus 110% e la finalità è quella di dimostrare il miglioramento di due classi energetiche. Include due distinti documenti, l’APE ante operam e l’APE post operam e va allegato alle asseverazioni per richiedere il bonus.
Un bilancio energetico ha lo scopo di stabilire e pianificare un programma di lavori per migliorare il rendimento energetico del patrimonio edilizio. N/a
Si possono elencare 5 tipi di interventi nell'ambito della riqualificazione energetica degli edifici. Tutti sono essenziali, ma non tutti hanno lo stesso impatto sull'ambiente, sul comfort e sul consumo di energia.
L'isolamento termico è una misura chiave in riqualificazione energetica. Comprende l'isolamento dei sottotetti, abitabili o no, dei muri esterni e dei solai del piano terreno. Le dispersioni termiche associate al tetto sono dell'ordine del 25-30%, quelle dei muri esterni del 20-25% e quelle dei solai a pianterreno del 7-10%.
I serramenti esterni comprendono le finestre, le pareti vetrate, le portefinestre, i bow-window ecc. Le dispersioni termiche relative ai serramenti sono comprese tra 10 e 15%.
La produzione di acqua calda sanitaria è una voce importante della spesa energetica, stimata al 13% annuo per una famiglia. I sistemi di produzione di acqua calda sanitaria compatibili con la riqualificazione energetica sono gli scaldacqua solari, gli scaldacqua termodinamici e i sistemi abbinati ad apparecchi di riscaldamento come stufe e caldaie.
Il sistema di riscaldamento è, insieme all'isolamento, un elemento chiave di un intervento di riqualificazione energetica efficace. Da solo rappresenta il 59% del consumo di energia delle famiglie. I sistemi di riscaldamento compatibili includono caldaie e stufe a biomassa, pompe di calore, caldaie a gas a condensazione e radiatori elettrici a basso consumo.
La ventilazione è complementare e indispensabile per il rinnovo dell'aria viziata e l'evacuazione dell'umidità. Le infiltrazioni e un ricambio d'aria mal scelto possono rappresentare fino al 25% delle perdite di calore. Tra i modelli di ventilazione meccanica (VMC) proposti nella riqualificazione energetica troviamo la VMC a flusso semplice e la potente VMC a doppio flusso che immette aria riscaldata nell'abitazione.
I marchi e le certificazioni identificano e garantiscono il livello di qualità di un prodotto o di un servizio. Essenziali nel riqualificazione energetica, possono essere rilasciate da enti pubblici e/o privati.
Certificazioni, marchi di certificazione e marchi di conformità per la riqualificazione energetica
Da diversi anni ormai, aiuti economici sotto forma di bonus e detrazioni fiscali sono disponibili per interventi di ristrutturazione al fine di migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni. Queste agevolazioni hanno l’obiettivo di rinnovare e riqualificare il patrimonio immobiliare, migliorare il comfort abitativo, promuovere il risparmio energetico e ridurre le emissioni di gas serra nell'ambiente.
Alcuni interventi, come l’acquisto di finestre, la sostituzione di caldaie, l’isolamento termico, gli interventi per ridurre il rischio sismico, sono oggetto di diversi incentivi fiscali non cumulabili, come Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Superbonus 110%, Conto Termico 2.0. Va quindi valutato caso per caso quale agevolazione offre più vantaggi e per quale detrazione si posseggono i requisiti. Per la maggior parte dei bonus sono previsti limiti di spesa e la detrazione andrà ripartita in quote annuali.
Agevolazioni per la riqualificazione energetica: la guida completa
Certificazioni, marchi di certificazione e di conformità per la riqualificazione energetica
I sistemi di riscaldamento nella riqualificazione energetica
I sistemi di produzione di acqua calda sanitaria per la riqualificazione energetica
Gli isolanti ed i lavori di isolamento nella ristrutturazione energetica
I sistemi di riscaldamento a biomassa nella riqualificazione energetica
Come scegliere una caldaia a gas nella riqualificazione energetica
Come scegliere dei pannelli solari nella riqualificazione energetica
Come scegliere le finestre per la riqualificazione energetica
Guida scritta da:
Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Rifare un tetto? Fatto. Addetto ai consigli di bricolage in un negozio? Fatto. Rifare l'impianto idraulico di un bagno? Fatto. Abbattere muri, costruire muri, dipingere pareti? Fatto. Sapete qual è il motto del tuttofare? Imparare è meglio che delegare! E poi è anche una questione di portafoglio e di soddisfazione personale! Consigliarvi? Farò del mio meglio!