Guida scritta da:
Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia
Non c'è il minimo dubbio riguardo alla necessità di ridurre i consumi energetici, tanto sul piano economico, che su quello della tutela dell'ambiente. Si tratta di una sfida sociale che riguarda tutti noi e l'isolamento termico fa parte delle misure che vanno in questa direzione.
In Italia il recente D. Lgs. 48/2020 (modificando i D. Lgs. 192/2005 e 311/2006) recepisce e attua la Direttiva europea 30/05/2018, n. 844 (EPBD III) sulla prestazione energetica degli edifici. L'obiettivo del decreto è intervenire sul patrimonio immobiliare italiano, con azioni volte al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici anche tramite la prescrizione di requisiti minimi di prestazione per edifici nuovi ed edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione importante.
I materiali isolanti attualmente impiegati vengono progettati all'interno di un quadro legislativo sempre più rigoroso, per migliorare le prestazioni termiche delle nuove abitazioni, limitando così l'utilizzo del riscaldamento o del condizionamento dell'aria.
Per i vecchi alloggi, esistono numerose soluzioni che migliorano l'isolamento termico e ciascuno può trovare quella più adatta: i prodotti isolanti sono spesso molto performanti, tuttavia il loro costo è molto variabile.
Naturalmente, migliorare l'isolamento termico è una decisione molto importante, sinonimo di un risparmio sostanziale sulla bolletta dell'energia elettrica. Ciononostante, si tratta anche di un investimento che può facilmente essere scoraggiante.
D'alto canto, un isolamento termico fatto senza tenere conto di alcuni fattori potrebbe rivelarsi inefficace e, in alcuni casi, produrre addirittura effetti negativi. Perciò, prima di prendere una decisione, è meglio conosce alcune informazioni utili che ti permettano di fare la scelta giusta.
I prodotti per l'isolamento termico sono diversi, così come lo sono le parti di un'abitazione. Prima di iniziare i lavori di coibentazione, è importante verificare quali sono le parti dell'immobile a cui dare priorità.
Come regola generale, ogni parte della casa ha diverse dispersioni termiche, cioè la perdita di calore dall'interno verso l'esterno in inverno e l'assorbimento del calore dall'esterno in estate. Infatti, devi sapere che - in linea generale - ogni parte dell'abitazione ha dispersioni termiche diverse, ovvero una perdita di calore dall'interno all'esterno in inverno, e un assorbimento del calore esterno in estate.
Dispersione di un'abitazione | Valore di dispersione |
Finestre | dal 10 al 15% |
Tetto | dal 25 al 30% |
Pareti | dal 20 al 25% |
Ricambio d'aria | dal 20 al 25% |
Pavimento | dal 7 al 10% |
Ponti termici | da 5 al 10% |
In un'abitazione non coibentata, il tetto va trattato per primo; l'idea che si debba dare priorità alle finestre è sbagliata, a meno che il tetto e i muri dell'abitazione siano già isolati in modo efficace.
Per chiarire qualsiasi dubbio, è consigliabile rivolgersi ad un professionista che effettuerà una diagnosi energetica. Più completa della certificazione energetica - l'APE - imposta per l'affitto o la vendita di un alloggio, la diagnosi energetica dà un valore alle prestazioni energetiche dell'abitazione e suggerisce degli interventi da realizzare, specificando le ripercussioni sui consumi e sul comfort dell'abitazione.
I materiali isolanti sono numerosi e disponibili in diversi formati: pannelli rigidi, semirigidi, rotoli, sfusi, fiocchi... Tuttavia possiedono due proprietà termiche principali che è importante conoscere per fare una scelta oculata:
la conducibilità termica λ, il coefficiente lambda, si esprime in W/m•K (Watt su metro•Kelvin) ed indica la capacità di trasferimento del calore da un ambiente all'altro (interno, esterno). Più il suo valore è basso, più il materiale è isolante;
la resistenza termica R, espressa in m²K/W (spessore per Kelvin su Watt). Più il valore è alto, maggiore è l'isolamento, a parità di spessore.
Entrambi i valori sono indicati sull'etichetta e sulla scheda tecnica di ogni prodotto, lo stesso vale per lo spessore. La marcatura «CE» indica che il prodotto è conforme alle norme europee.
I materiali isolanti appartengono a quattro categorie principali, in base all'origine: minerale, vegetale, animale e sintetica. Di seguito ti proponiamo una panoramica di quelli più comunemente usati, il loro impiego, i vantaggi e gli inconvenienti.
Di origine minerale, sono i grandi classici dell'isolamento. La loro prestazione termica è assolutamente rispettabile (λ 0,032 e λ 0,04 W/m•K ). Sono venduti in rotoli, in pannelli o sfusi. Vengono ampiamente utilizzati per l'isolamento interno, in particolare per coibentare tetti e sottotetti.
I vantaggi: basso costo e imputrescibilità. Tuttavia, col passare del tempo si compattano e l'umidità li rende inefficaci, la loro produzione necessita di molta energia, sono scarsamente riciclabili e vanno manipolati usando i dispositivi di protezione individuale (maschera di protezione delle vie respiratorie, guanti, occhiali di sicurezza) perché sono irritanti per la pelle, per gli occhi e per le vie respiratorie.
Sotto forma di blocchi, il cemento cellulare è il risultato di un processo di miscelazione di acqua, sabbia, cemento, alluminio e aria. Il laterizio poroton invece, viene prodotto partendo dalla terracotta e, a differenza del mattone classico, è spesso e alveolato.
Questi due materiali sono indispensabili per la costruzione di muri e di tramezzi e garantiscono un isolamento termico performante, in conformità a quanto raccomandato dalla normativa vigente sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici (D.Lgs. 48/2020). Sono anche leggeri e la loro produzione richiede meno energia rispetto ai materiali tradizionali.
Molto interessanti anche per quanto riguarda il prezzo: le costruzioni realizzate con questi materiali hanno un costo quasi pari a quello delle costruzioni fatte con materiali tradizionali. L'inconveniente, per il cemento cellulare, è una certa friabilità e un isolamento acustico mediocre. Per la loro messa in opera è richiesto un buon livello di abilità tecnica, perciò viene spesso consigliato di rivolgersi a maestranze qualificate.
D'altra parte, pur offrendo muri più isolanti rispetto a quelli realizzati con materiali tradizionali, è necessario prevedere, in particolare nelle regioni fredde, un isolamento extra e, purtroppo, questo aspetto li rende un po' meno competitivi.
Tieni presente che il cemento cellulare viene usato anche per l'isolamento dei pavimenti e per la costruzione delle tamponature.
Di origine animale o vegetale, gli isolanti naturali offrono numerosi vantaggi. Sotto forma di pannelli, piastre, rotoli, lastre oppure sfusi, sono performanti in termini di isolamento termico.
Fra tutti, possiamo citare la fibra di legno, l'ovatta di cellulosa, la lana di canapa, il sughero, il lino, la lana di montone, la fibra di cotone e la piuma d'anatra.
Oltre alle qualità isolanti, la loro produzione richiede poca energia e sono riciclabili. Sono altamente raccomandati dalla normativa vigente su isolamento e risparmio energetico e per le case ecologiche.
Il loro inconveniente è il prezzo, relativamente alto per alcuni di essi come, ad esempio, la lana di montone.
Esistono due tipi principali di isolanti sintetici: il polistirene e il poliuretano.
Il polistirene viene ottenuto partendo dagli idrocarburi espansi con vapore acqueo, e presenta una struttura a pori aperti. Il polistirene estruso è sottoposto all'azione di un agente gonfiante che produce una struttura a pori chiusi. Generalmente, sono venduti in pannelli.
Il poliuretano è un polimero, ovvero un prodotto frutto di una reazione chimica fra componenti di origine organica. È poco comprimibile e possiede una struttura chiusa. Viene venduto in schiuma o in pannelli.
A fronte delle alte prestazioni dal punto di vista dell'isolamento termico (con un λ compreso fra 0,028 e 0,035 W/m.K) e di un costo piuttosto basso, gli isolanti sintetici presentano comunque parecchi inconvenienti fra cui: emissione di gas tossici in caso di incendio, nessuna capacità di ventilazione, non riciclabili, possono essere danneggiati dai roditori e inoltre, il consumo di energia per la loro produzione è estremamente elevato.
Prima di iniziare i lavori di coibentazione, accertati che la ventilazione dell'abitazione funzioni correttamente.
In effetti, i lavori di isolamento realizzati in un'abitazione mal ventilata possono comportare fenomeni di condensa o far comparire dell'umidità e ciò, ovviamente, rende i lavori controproducenti.
Inoltre, assicurati che i muri siano sani; se così non fosse, dovrai porvi rimedio affrontando il problema alla radice.
Nel caso dei tetti, prima di isolarli, ispeziona accuratamente lo stato di travi, puntoni e altri elementi che costituiscono la carpenteria e, se necessario, riparali o sostituiscili.
La coibentazione del tetto è la prima fase di qualsiasi lavoro di isolamento termico. Effettivamente, il potenziale di risparmio è davvero interessante, visto che la dispersione termica del tetto rappresenta, da sola, circa il 30% di tutto l'alloggio!
Per coibentare il tetto e il sottotetto esistono diverse tecniche.
Raramente utilizzata, questa tecnica è interessante se devi rifare completamente il tetto o nel caso di una nuova costruzione. Per la messa in opera occorre prevedere un buon numero di elementi da assemblare e in particolare contro-listelli, pellicola di copertura antipolvere, distanziali, pannelli per soffitto, pannelli antipioggia, isolante sfuso e, ovviamente, la copertura. L'inconveniente è rappresentato dal livello di tecnicità che dev'essere pari a quello di un carpentiere conciatetti; inoltre, poiché il lavoro si esegue in altezza, è necessario essere agganciati agli idonei dispositivi anticaduta. Il vantaggio è l'assenza pressoché totale di ponti termici e il costo, relativamente meno oneroso, se si impiegano isolanti sfusi.
L'isolamento interno mediante pannelli o rotoli è il modo più semplice per coibentare, in quanto può essere realizzato tutto l'anno. La sua messa in opera necessita di un'ispezione preliminare della carpenteria oltre a verificare la presenza di probabili insetti xilofagi, cioè insetti che attaccano il legno come termiti, tarli e alcune specie di cerambici. Successivamente, se necessario, devi trattare la carpenteria con un idoneo prodotto per il legno e riparare gli elementi danneggiati. Per procedere alla posa, dovrai prevedere più elementi: staffe, profili guida, profili di connessione, connettori, rotoli di lana di vetro o altro materiale isolante, nastro adesivo impermeabile, pannelli di cartongesso di finitura, o sughero per un risultato ottimale.
Per la messa in opera di questo tipo di isolamento, devi prevedere l'allestimento di un cassone sotto le travi, nel quale distribuirai un isolante sfuso. Come dicevamo poc'anzi, prima di effettuare questi lavori ti conviene ispezionare la carpenteria per valutarne lo stato.
Tiene presente l'importanza di garantire che il sistema di ventilazione dell'abitazione sia perfettamente operativo ed efficiente; se così non fosse, dovrai procedere con la riparazione o la sostituzione.
Seconda fonte di dispersione termica, che si attesta a circa il 20% dell'intero edificio, i muri necessitano di interventi di coibentazione subito dopo il tetto. A questo proposito, hai a disposizione due soluzioni.
Anche se complessivamente più vantaggioso, non è adatto a tutti i tipi di facciate. Prima di iniziare i lavori, informati presso un professionista dell'edilizia per verificarne la fattibilità. D'altra parte, questi tipi di lavori necessitano dell'autorizzazione dell'ufficio tecnico o urbanistico del tuo comune. I vantaggi dell'isolamento esterno, il cappotto termico, sono evidenti: non disturbano le attività quotidiane all'interno dell'abitazione e non tolgono superficie abitabile. La messa in opera di questo tipo di isolamento è relativamente semplice e può essere realizzata in diversi modi: mediante spruzzatura, installando un rivestimento oppure tramite la posa di pannelli intonacati. In realtà, si tratta di un duplice intervento ovvero coibentazione e restauro della facciata. L'inconveniente è rappresentato dal costo piuttosto elevato.
Meno oneroso del cappotto termico, non modifica l'espetto esterno della casa. La messa in opera viene effettuata con tecniche diverse. La posa di pannelli isolanti tramite il semplice incollaggio o l'avvitatura su tasselli in legno è il sistema che va per la maggiore. Devi prevedere una barriera al vapore, da posare fra l'isolante termico e i pannelli di finitura. Altri metodi meno utilizzati comportano delle opere murarie, tramite spruzzatura o cassaforma, utilizzando intonaci isolanti oppure fissando un isolante sfuso dietro pannelli di finitura.
Considera inoltre, che prima di iniziare questi lavori il sistema di ventilazione dev'essere ottimo e i muri in perfetto stato.
Hai pensato al pavimento? Forse non sembra così ovvio, eppure il pavimento rappresenta fra il 7 e il 10% della dispersione termica. Per quanto riguarda i ponti termici la percentuale è equivalente. Sommandoli si ottiene quindi quasi un 20% di dispersione termica.
Per determinare il bisogno reale e il tipo di isolamento da realizzare a livello di pavimentazione, è opportuno che tu ne conosca la composizione, il tipo di giunto muro-pavimento e la presenza o meno di un'intercapedine sotto di esso.
I tipi di isolamento per pavimentazione sono numerosi. Eccone alcuni:
isolamento sotto solaio;
isolamento sul solaio;
pavimento isolante in muratura;
pavimento su struttura in legno;
Di preferenza, è la diagnosi energetica che conferma se è necessario isolare il pavimento o se, al contrario, limitate dispersioni non giustificano un tale investimento. Indicherà anche i vari ponti termici della casa e quelli da trattare per primi.
I ponti termici puntiformi, ovvero i punti di giunzione di elementi diversi che danno origine a una dispersione in un'abitazione sono, in linea generale, facilmente isolabili. I prodotti per isolare i ponti termici puntiformi sono numerosi, e ciascuno ha impieghi diversi. Eccone alcuni:
la schiuma poliuretanica;
le guarnizioni adesive;
i paraspifferi per porte;
i vari tipi di rivestimento.
Già da qualche anno sono previsti incentivi e detrazioni fiscali per chi effettua interventi di riqualificazione edilizia volti a migliorare l'efficienza energetica dell'abitazione; tra questi interventi sono naturalmente compresi i lavori di coibentazione.
Si tratta in genere di detrazioni fiscali, dette ecobonus, da portare in dichiarazione dei redditi per essere rimborsate come credito d'imposta, in più rate e in un periodo variabile. Gli ecobonus prevedono aliquote di rimborso che vanno dal 50% al 110% del superbonus a seconda del tipo di intervento. Per quanto riguarda il superbonus 110% considera che il cappotto termico è considerato intervento trainante. Informati bene perché molti enti e amministrazioni locali e statali prevedono anche dei contributi.
Prima di affrontare i lavori, fai quindi una scelta saggia e compila la documentazione per la richiesta del contributo presso gli enti interessati.
In questo modo, potrai prevedere a monte i costi finali.
Per saperne di più e per ottenere tutte le informazioni, rivolgiti al tuo comune di residenza e all'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile).
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Isolanti e lavori d'isolamento nella riqualificazione energetica
Guida scritta da:
Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia
Da diversi anni, dirigo un servizio di giardinaggio presso una clientela di privati e imprese. Guido una squadra di giardinieri e assicuro la creazione e la manutenzione di spazi verdi. Inoltre apporto ai clienti la mia esperienza in termini di manutenzione e miglioramento dei loro giardini. Infatti, con una formazione commerciale e avendo esercitato funzioni nel settore alberghiero all’inizio della carriera, mi sono orientato verso la manutenzione paesaggistica all’interno di un ente territoriale dove ho acquisito solide competenze tecniche mediante formazioni in azienda e sorveglianza di importati cantieri in un comune in piena evoluzione. Sul piano personale, sono altrettanto proiettato verso l’arte del giardinaggio. Con mia moglie, ho creato il nostro giardino dalla A alla Z e provvedo con cura alla sua manutenzione, così come l’orto! E tutto ciò che è bricolage, non è da meno! Eh sì, fare giardinaggio significa anche fare bricolage: pergola, capanno, pavimentazione, recinzione, e via dicendo… C’è sempre da fare in giardino! Dopo aver ben lavorato, io e mia moglie siamo fieri del risultato ottenuto e felici di poter approfittare a pieno di un ambiente conviviale e caloroso! Allora darvi consigli e aiutarvi nelle scelte per l’attrezzatura, il mantenimento e il miglioramento del vostro giardino sarà una passeggiata!