Come scegliere uno scaldabagno solare termico

Come scegliere uno scaldabagno solare termico

Antonio, ricercatore-tuttofare, Veneto

Guida scritta da:

Antonio, ricercatore-tuttofare, Veneto

Lo scaldabagno solare è economico e produce acqua calda sanitaria grazie ai pannelli o collettori solari. Lo scaldabagno può essere a circolazione naturale, a circolazione forzata o a svuotamento. I pannelli, invece, a piano vetrato, non vetrato o a tubi sottovuoto. Consigli per la scelta dello scaldabagno solare.

Caratteristiche importanti

  • Capacità del boiler
  • A circolazione naturale
  • A circolazione forzata
  • A svuotamento
  • Pannelli a piano vetrato e non vetrato
  • Collettori solari a tubi sottovuoto
  • Normative e incentivi
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Lo scaldabagno solare e le caratteristiche da valutare

Qualsiasi impianto o installazione richiede una valutazione costi-benefici e l'installazione di uno scaldabagno solare individuale non fa eccezione alla regola; per riassumere è necessario:

  • valutare le risorse solari del luogo di residenza;

  • determinare il fabbisogno in volume di acqua riscaldata;

  • valutare il numero di pannelli solari necessari;

  • scegliete la tecnologia di riscaldamento dell'acqua più adatta alle esigenze;

  • calcolare e confrontare questa installazione con altri sistemi;

  • informarsi a proposito dei vantaggi fiscali di cui è possibile beneficiare.

I produttori spesso offrono kit che comprendono lo scaldabagno e i pannelli solari associati, in questo modo non è difficile stabilire il numero di pannelli necessari. La valutazione della qualità del boiler e dell'anodo è paragonabile a quella di uno scaldabagno istantaneo. Comunque, le differenze tra uno scaldabagno e l'altro dal punto di vista della qualità sono in questo caso minime.

Molti scaldabagni solari hanno un dispositivo elettrico che permette di riscaldare l'acqua ulteriormente nel caso l'acqua non sia sufficientemente calda. Attenzione comunque ai risparmi idrici!

Come funziona uno scaldabagno solare

Uno scaldabagno solare è uno scaldabagno che produce acqua calda sanitaria dall'acqua fredda riscaldata grazie all'energia solare. Come qualsiasi sistema di produzione di acqua calda sanitaria (ACS) lo scaldabagno solare comprende:

  • un serbatoio per l'immagazzinamento dell'acqua;

  • un dispositivo di riscaldamento per scaldare l'acqua;

  • un vaso d'espansione sul circuito principale. Il vaso di espansione serve a compensare le variazioni di volume che possono interessare l'impianto idrico della tua abitazione. Ha anche la funzione di mantenere costante la pressione quando l'acqua nel circuito si raffredda. Si tratta di un elemento molto importante: sceglierlo di buona qualità significa garantirsi una lunga durata dello scaldabagno;

  • dei pannelli solari, chiamati anche collettori,che catturano le calorie dell'energia solare; 

  • una pompa di circolazione posto sul circuito principale dei sistemi attivi; si tratta di una pompa che convoglia il fluido termovettore dai pannelli fino al serbatoio;

  • un circuito del fluido termovettore che trasferisce le calorie solari all'acqua fredda.

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Le principali caratteristiche di uno scaldabagno solare

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La prima cosa da valutare per scegliere il giusto scaldabagno solare è stabilire la capacità del serbatoio dell'acqua (detto anche accumulo o boiler) e la superficie dei pannelli solari.

Volume del serbatoio

La capacità del serbatoio dipende naturalmente dal numero di persone che vivono nell'abitazione. Ad esempio per una coppia senza figli un modello dotato di boiler da 150 litri è più che sufficiente. Per calcolare la capacità del serbatoio si procede come per il classico scaldabagno ad accumulo, ossia si considerano da 50 a 60 litri d'acqua a  persona.

Superficie dei pannelli solari

La superficie dei pannelli solari deve essere calcolata considerando due fattori:

  • il soleggiamento dell'abitazione;

  • la dimensione del serbatoio.

Infatti per scaldare 200 l d'acqua a 10°C c'è bisogno di un numero preciso di calorie: è una legge della termodinamica che vale sia per chi abita al Polo Nord sia per chi vive in Africa! L'unica differenza risiede nel tempo necessario per accumulare queste calorie, dato che l'intensità dei raggi solari è diversa. Con pannelli solari di dimensioni maggiori si può ridurre il tempo necessario per portare l'acqua a temperatura.

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Classico scaldabagno ad accumulo

I diversi tipi di scaldabagno solare

Possiamo distinguere due classi principali di scaldabagno solare, lo scaldabagno solare a circolazione naturale e lo scaldabagno solare a circolazione forzata.

Scaldabagno solare a circolazione naturale

Lo scaldabagno solare a circolazione naturale, detto anche "a termosifone" è il sistema più semplice, adatto sia alle case nuove che alle ristrutturazioni. Funziona con la circolazione naturale del fluido termovettore che sfrutta il principio della convezione. Il pannello o i collettori che formano il pannello, si scaldano con il sole rendendo il fluido termovettore meno denso e quindi più leggero. Il fluido si sposta così verso l'alto per raggiungere l'intercapedine del boiler dove cede calore all'acqua calda sanitaria che diventa quindi disponibile per l'utenza. Nei sistemi a circolazione naturale, il serbatoio d'accumulo dell'acqua deve essere sempre più alto del pannello e a breve distanza dallo stesso. Esistono anche sistemi a circolazione naturale con il serbatoio posizionato dietro il pannello.

I sistemi a circolazione naturale sono sicuramente più economici di quelli forzati. L'applicazione tipica della circolazione naturale è la produzione di acqua calda per uso sanitario, quindi, bagno e cucina.

Scaldabagno solare a circolazione forzata

Questo scaldabagno solare funziona grazie alla circolazione del liquido termovettore che viene convogliato verso l'accumulo da una pompa di circolazione controllata da una centralina e da un termostato. La pompa attiva la circolazione del fluido quando nei pannelli il fluido vettore si trova ad una temperatura più elevata rispetto a quella dell'acqua contenuta nel boiler. Se invece la sonda all'interno del boiler rileva una temperatura più calda dei pannelli o collettori solari, il regolatore interrompe la circolazione del fluido termovettore.

Lo scaldacqua a circolazione forzato trova applicazione in diversi ambiti:

  • produzione di acqua calda per uso sanitario nei casi in cui la circolazione naturale non sia applicabile;

  • riscaldamento di appartamenti o condomini;

  • vari usi nel settore industriale;

  • mantenimento in temperatura dell'acqua della piscina.

In tali impianti ci sono meno vincoli per l'ubicazione dei serbatoi di accumulo. Il boiler viene in genere posto all’interno della casa per garantire un’elevata tenuta del calore e permettere l’utilizzo di acqua calda anche nelle ore più fredde e meno soleggiate. È un sistema decisamente più costoso ma che rende l'impianto più efficace ed efficiente rispetto a quello a circolazione naturale e permette di utilizzarlo anche per la produzione di acqua calda per riscaldamento.

Scaldabagno solare a svuotamento

Esistono, inoltre, scaldabagni solari a svuotamento che hanno un sistema di drenaggio automatico. Attenzione, non viene svuotato il serbatoio dell'acqua ma soltanto i pannelli del loro fluido termovettore, in modo che non ristagni. Questo sistema faciliterà la manutenzione del tuo impianto solare.

I diversi modelli di pannelli o collettori solari

Lo scaldabagno solare individuale può essere equipaggiato con tre diversi modelli di pannelli solari.

Pannello a piano vetrato

I pannelli a piano vetrato sono i più comuni e diffusi per la loro semplicità. I pannelli e i tubi metallici che li compongono sono racchiusi all'interno di una cassa rigida coperta da un vetro speciale. Hanno un buon rendimento nelle aree assolate e un prezzo abbordabile. Tuttavia le loro prestazioni non sono esaltanti, poiché possono disperdere calore quando la temperatura esterna è troppo bassa.

Pannello a piano non vetrato

I pannelli a piano non vetrato funzionano in base allo stesso principio dei collettori a piano vetrato, con la differenza che non hanno il vetro. Per intenderci la loro struttura ricorda molto il pannello che puoi trovare nella parte posteriore del frigo. Lo svantaggio di questi pannelli è che disperdono molto più calore rispetto a quelli con vetro, ma d'altra parte sono più leggeri e costano poco.

Collettori a tubi sottovuoto

In questo modello i tubi sono in vetro e possono essere orientati in base alle necessità. Grazie all'effetto thermos, che limita le perdite di calore, sono molto performanti anche nelle zone con clima temperato o freddo. Purtroppo sono più costosi (fino al 20% in più rispetto agli altri modelli) ma il loro elevato rendimento permette di risparmiare parecchio sulle bollette.

Stabilire la superficie e il numero dei pannelli

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Per prima cosa considera le dimensioni e l'orientamento del tetto. Può risultare difficile installare 200 m² di pannelli su un tetto di 150 m². Inoltre se il tetto è esposto a sud ti serviranno meno collettori rispetto a chi invece ha il tetto rivolto ad est.

In seguito devi considerare la durata annua dell'esposizione al sole, la tecnologia dei pannelli e le eventuali zone d'ombra presenti sul tetto. Se abiti vicino ad un edificio alto, questo potrebbe proiettare ombre sulla tua casa e privarti della luce diretta del sole in alcune ore della giornata.

Per finire dovrai considerare il numero di persone che vivono nella casa, così da stabilire la capacità dell'accumulo e quindi il volume d'acqua che dovrai scaldare ogni giorno.

Come riferimento, se si prevede di installare un serbatoio da 150 a 200 litri per una coppia, sono sufficienti da 2 a 3 m² di collettori.

Scaldabagno solare: normative e contributi

Questi apparecchi sono realizzati con tecnologie avanzate che richiedono diverse competenze tecniche: installazione sanitaria, elettricità, calorimetria, fluido termovettore. La buona notizia è che per installarli puoi avvalerti di un incentivo offerto dal Conto Termico 2.0 GSE.

Il Conto Termico 2020 è un fondo che incentiva gli interventi per la produzione di energia termica mirati al miglioramento dell'efficenza energetica di edifici e abitazioni. Il fondo è gestito dal GSE, Gestore Servizi Energetici. Proprio quest'ultimo si occupa di stabilire quali sono gli interventi ammessi, chi può accedere agli incentivi, cioè chi ne ha diritto e quali sono le modalità di accesso, sulla base della normativa stabilita dal legislatore.

Il Conto Termico 2020 prevede dei bonus economici equivalenti al 65% della spesa sostenuta per il miglioramento dell'efficienza e del risparmio energetico degli edifici e per la produzione di energia rinnovabile, per Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, sia che si tratti di imprese che di abitazioni residenziale.

Attraverso i fondi previsti dal Conto Termico, lo Stato italiano mette a disposizione 900 milioni di euro all'anno, di cui 700 sono destinati a finanziare gli interventi di soggetti privati, per esempio le spese sostenute per il risparmio energetico delle abitazioni private.

Gli incentivi sono erogati mediante rate annuali per una durata compresa tra 2 e 5 anni. La durata del rimborso dipende dalla tipologia e dalla dimensione degli interventi e degli impianti. Nel caso in cui l'ammontare non sia superiore a 5.000 euro, l'incentivo viene corrisposto in una singola soluzione.

Ricorda di verificare che il tuo sistema sia conforme alla normativa europea EN 12976. Questa normativa garantisce l'efficacia generale e il rendimento del sistema che hai acquistato. Al termine dei lavori, l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme vigenti.

 
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Antonio, ricercatore-tuttofare, Veneto

Antonio, ricercatore-tuttofare, Veneto

Di formazione chimico e autodidatta nel bricolage, lavoro nell’industria farmaceutica. In quanto giovane papà di 36 anni, faccio bricolage così come respiro: in poche parole, sono un tuttofare. Ho alle spalle già 5 cucine installate, un appartamento ristrutturato e un’estensione della casa. Per motivi economici, mia moglie ed io abbiamo scelto l’opzione tettoia chiusa per l’estensione della casa con struttura di legno; in 3 anni, ho fatto tutto: isolamento, pannelli di gesso, elettricità, rifinitura, imbiancatura, parquet, cabina armadio, sanitario, pavimento… insomma 60 m2 realizzati interamente solo con le mie mani. Per fortuna, ho la mia personale ARREDATRICE perché, come si dice: i gusti e i colori non si discutono… Madame ha sempre l’ultima parola. Il mio motto: buoni attrezzi, buoni prodotti e il 50 % del lavoro è fatto; il resto è solo pazienza e minuziosità. Mettetevi alla tastiera, i buoni consigli sono da questa parte!

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