Guida scritta da:
Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia
85 guide
La siepe è un insieme di arbusti o alberi. Per sapere in quale momento tagliarli, è necessario affrontare due aspetti: la frequenza e il periodo di potatura. In seguito, in base a specie vegetale, fase di sviluppo e aspetto desiderato, possiamo determinare quante volte all'anno e in quale momento dell'anno realizzare la potatura.
Di regola, è sufficiente una potatura annuale. Tuttavia, esistono varietà specifiche che richiedono spesso due potature all'anno. Parliamo degli arbusti vigorosi, di seguito i più comuni:
Dopo aver piantato una siepe, conviene non eseguire potature il primo anno, ad eccezione di rami spezzati o secchi (tagliare con un tagliarami o cesoie). Per le conifere, evitare di tagliare il fusto centrale prima che l'arbusto abbia raggiunto l'altezza desiderata. Una volta che gli arbusti hanno raggiunto il volume atteso, si possono potare regolarmente. In fase di crescita, la potatura determinerà la forma, bisogna privilegiare la potatura laterale, evitando la potatura in altezza.
Come indicato, una o due potature all'anno sono sufficienti. Oltre a queste, si tratta di perfezionismo nella resa visiva, come nel caso di certe proprietà, parchi e castelli prestigiosi, dove le siepi vengono tagliate fino a sei volte all'anno. In questo caso preciso, bisogna compensare le operazioni di potatura troppo frequenti, traumatiche per i vegetali, con l'apporto di concime, trattamenti fitosanitari e irrigazione regolare.
Se si tratta di una siepe frangivento, ovvero costituita da alberi, più che di una potatura, si parla di ramagliatura. La ramagliatura interviene di solito in periodo invernale. Nel caso di specie da clima mite, come ulivi, mimose, tamarici, albizie, lillà delle indie, al di fuori delle zone a clima temperato, conviene eseguire la potatura in primavera. Infatti, queste specie sopportano male il gelo. Per gli arbusti sempreverdi e che sopportano bene il freddo, come la maggior parte di allori, cipressi e tuie, non ci sonoperiodi particolari da rispettare, tranne quelli di freddo intenso, a gennaio, da evitare. Per le siepi a foglie caduche (che perdono le foglie in inverno) il periodo ideale per la potatura è dopo la fioritura, in base alle specie, da marzo a ottobre.
Le prime potature dopo piantatura, dette «di formazione» devono essere realizzate fuori dalla stagione invernale. Infatti, prima di considerare la potatura in inverno, conviene lasciare che gli arbusti si sviluppino e si acclimatino bene. Per le specie a foglie caduche, è necessario essere particolarmente attenti nel periodo delle prime fioriture, molto povere e poco visibili: non deve essere ignorata e soprattutto non si può potare durante il periodo di fioritura. Una potatura opportuna è garanzia di riuscita per lo sbocciare e la crescita più rapida della siepe.
Per un effetto visivo impeccabile, le dimensioni fanno parte della manutenzione globale apportata agli arbusti. In questo caso, bisogna prevedere l'apporto di particolari cure alle piante tutto l'anno. La potatura ne fa parte ma bisogna raddoppiare l'attenzione in termini di innaffiatura, idealmente con un'irrigazione automatica goccia a goccia, apporto di concime e zappatura alle radici degli arbusti. Poi, come in tutti i casi evocati, bisogna aspettare che gli arbusti raggiungano il volume desiderato prima di potarli più regolarmente.
Nel caso in cui si disponesse di una siepe variegata, con fioritura detta «a cascata», cioè sfalsata in base alle diverse specie di arbusti, la potatura deve adeguarsi a ogni arbusto. La fioritura è eterogenea, dev'esserlo anche la potatura.
Per saperne di più sulle siepi, gli strumenti di potatura e le protezioni individuali, consulta le nostre guide ai consigli:
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Alberto, Responsabile del servizio giardinaggio, Irpinia, 85 guide
Da diversi anni, dirigo un servizio di giardinaggio presso una clientela di privati e imprese. Guido una squadra di giardinieri e assicuro la creazione e la manutenzione di spazi verdi. Inoltre apporto ai clienti la mia esperienza in termini di manutenzione e miglioramento dei loro giardini. Infatti, con una formazione commerciale e avendo esercitato funzioni nel settore alberghiero all’inizio della carriera, mi sono orientato verso la manutenzione paesaggistica all’interno di un ente territoriale dove ho acquisito solide competenze tecniche mediante formazioni in azienda e sorveglianza di importati cantieri in un comune in piena evoluzione. Sul piano personale, sono altrettanto proiettato verso l’arte del giardinaggio. Con mia moglie, ho creato il nostro giardino dalla A alla Z e provvedo con cura alla sua manutenzione, così come l’orto! E tutto ciò che è bricolage, non è da meno! Eh sì, fare giardinaggio significa anche fare bricolage: pergola, capanno, pavimentazione, recinzione, e via dicendo… C’è sempre da fare in giardino! Dopo aver ben lavorato, io e mia moglie siamo fieri del risultato ottenuto e felici di poter approfittare a pieno di un ambiente conviviale e caloroso! Allora darvi consigli e aiutarvi nelle scelte per l’attrezzatura, il mantenimento e il miglioramento del vostro giardino sarà una passeggiata!