Guida scritta da:
Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Spesso quando si inizia a lavorare con il fai da te, il legno è uno dei primi materiali utilizzati. Tuttavia conoscerne le caratteristiche non è semplice, ma può rivelarsi molto utile soprattutto per i principianti.
Vediamo quindi le principali caratteristiche e differenze tra i legni e come poter selezionare il legno adatto al tipo di lavorazione da effettuare.
Il legno si può distinguere per peso specifico e si dividono in legni dolci e legni duri:
I legni dolci hanno un peso specifico minore e, anche se non sempre, sono più teneri e facili da lavorare, anche se comunque sono tra i più comuni. Tra questi rientrano il pino, l’abete, il larice, il pioppo e si usano per costruire ad esempio strutture portanti, sistemi di travi e telai di mobili;
I legni duri hanno un peso specifico maggiore e sono più sagomabili dei legni dolci. Sono adatti alla creazione di mobili rustici e soprammobili, all’intaglio e al lavoro al tornio, oltre ad essere più pregiati. Tra questi rientrano il noce, il faggio, il frassino, il teak, il mogano e si usano nella costruzione di mobili e nell’arredamento di interni in genere.
In particolare ci sono:
Frassino: è robusto, ma flessibile e leggero. Si utilizza per creare mobili, utensili e strumenti musicali;
Rovere: è molto duro, resistente agli urti e alle variazioni di temperatura. Non viene attaccato facilmente dai parassiti e viene utilizzato nel parquet e nell’arredamento di interni;
Noce: è considerato uno dei migliori per qualità, anche se è facilmente attaccabile da tarli. È adatto ad ambienti di lusso, non solo in casa, ma anche nei dettagli delle auto. Viene utilizzato per porte, infissi, battiscopa, sotto forma di compensato;
Castagno: è un legno pregiato, perché leggero, facile da lavorare, resistente all’umidità e ai parassiti. È adatto agli arredi rustici grazie alla presenza di molti nodi.
Di grande utilizzo sono i legni derivati, che si adattano ad ogni lavorazione e hanno alcune qualità specifiche. Vediamo i principali.
Robusto e rigido, viene utilizzato per realizzare mobili, ripiani, ante. Consiste in un pannello di trucioli pressati e incollati con resine specifiche. Non è da utilizzare con le normali viti da legno e non risponde bene all’umidità. Se poi si impiallaccia, sembra identico al legno massello. Può costituire piani lisci e molto duri, se laminato con resine speciali.
Questo tipo di legno derivato può essere multistrato o pianiforte. Il multistrato consiste in fogli di legno incollati tra loro e con le fibre poste in senso alternato. È stabile e robusto, si taglia, si fora e si incolla in modo semplice. Il pianiforte consiste invece in listelli incollati tra loro rendendo il pannello resistente. Le facce sono poi rivestite con fogli di compensato. È utilizzato per costruire librerie e scaffali o scrivanie.
Nel caso del compensato marino i fogli sono uniti da una colla resistente all’acqua ed è ottimo per strutture da esterni.
È costituito da un impasto molto fino, compatto e duro. È simile al legno massello come lavorabilità e viene utilizzato per mobili da impiallacciare.
Il legno si differenzia anche in base all’utilizzo. Vediamo i principali:
Quando dobbiamo creare un progetto da utilizzare all’esterno, bisogna scegliere il legno più compatto e più adatto a resistere all’acqua e all’umidità.
Per infissi esterni, come finestre, porte e persiane, è bene utilizzare un legno massello, capace di resistere agli agenti atmosferici. Tra questi c’è ad esempio il pino silvestre, il larice, il rovere e il castagno, particolarmente durevoli. Per porte esterne o strutture è adatto è anche il legno di cipresso.
Per mobili e porte interne invece, la scelta del legno dipende da quanto si vuole spendere. Se parliamo di puro legno, c’è l’abete rosso, utilizzato in passato per le dispense, il cipresso usato per le cassapanche dove un tempo si riponeva la biancheria. Il pioppo invece è conveniente, ma troppo tenero e facilmente rovinabile. La maggior parte dei mobili che troviamo in commercio, sono invece costituiti da derivati, come impiallacciato e lamellare. I pannelli tamburati vengono poi utilizzati spesso per porte interne leggere ed economiche, ma poco durevoli.
I legni usati per parquet sono utilizzati anche per arredamento e si differenziano per colore, grado di durezza, resistenza alla penetrazione, capacità di ossidazione, resistenza all’umidità.
Li possiamo dividere per essenze che li differenziano per colore naturale del legno in legni chiari, bruni, rossi e scuri.
Se l’ambiente è piccolo e poco luminoso, il legno chiaro è la migliore scelta e tra questi rientrano l’acero, il faggio, il frassino, il larice:
L’acero ha un colore che va dal gallino al grigiastro, è resistente agli urti, ma è facilmente attaccabile da funghi e tarli, per questo richiede trattamenti protettivi specifici. L’acero canadese risulta maggiormente resistente rispetto a quello europeo.
Il faggio contiene sfumature rosa pallido, risente dell’umidità e per questo non è adatto a pavimentazioni esterne.
Il frassino ha venature verdastre, è di media durezza ed è molto resistente agli urti, tanto che viene utilizzato nei campi sportivi e nelle palestre.
Il larice ha una colorazione a tratti rossiccia chiara, è un legno molto stabile e resistente, ma ha una fibra non sempre dritta e questo lo rende adatto ad ambienti rustici.
All’interno di questi legni, rientrano il cabreuva incenso, l’ipe-iapacho, l’iroko, che hanno origine in America Meridionale e Africa Occidentale. Sono legni duri e resistenti, che rendono gli ambienti domestici accoglienti. L’Ipe-iapacho è particolarmente adatto agli ambienti esterni, così come l’iroko.
Origine europea ha invece il noce, che viene considerato uno dei legni più pregati e data la lucentezza, risulta particolarmente elegante. La quercia è robusto e resistente agli urti, così anche il rovere, che resiste anche bene all’umidità e agli sbalzi climatici.
Infine c’è il teak, un legno tipico del Sud-est asiatico, particolarmente durevole e resistente a vento, acqua, temperature e adatto quindi agli esterni.
Tra questi legni rientrano l’abete americano, l’acacia, il ciliegio provenienti dagli Stati Uniti:
L’abete americano è considerato pregiato, perché privo di nodi, ma non è resistente agli urti.
L’acacia ha una durezza particolare e non si danneggia con gli urti. Resiste anche all’umidità e ai tarli.
Il ciliegio invece ha durezza media ed è facilmente lavorabile: risulta lucido e adatto agli ambienti interni.
Il doussiè africa ha invece origini africane o asiatiche ed è caratterizzato da una tonalità rossa. È resistente, durevole e molto flessibile. Resiste bene a urti e riscaldamento.
Il merbau è molto durevole e ha un’elevata durezza: è ideale per pavimentazioni solide, resiste anche al riscaldamento.
Il padauk resiste bene agli urti ed è adatto al riscaldamento: è utilizzato per parquet industriali.
Tra questi legni sono presenti l’afrormosia e il wengé che hanno origini tropicali. Entrambi sono longevi e stabili, ma vulnerabili agli urti e ai parassiti. Sopportano bene l’umidità e sono adatti ad ambienti interni, meno ad esterni.
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Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Rifare un tetto? Fatto. Addetto ai consigli di bricolage in un negozio? Fatto. Rifare l'impianto idraulico di un bagno? Fatto. Abbattere muri, costruire muri, dipingere pareti? Fatto. Sapete qual è il motto del tuttofare? Imparare è meglio che delegare! E poi è anche una questione di portafoglio e di soddisfazione personale! Consigliarvi? Farò del mio meglio!