Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Le galline sono animali fragili. Sono facili prede per numerosi predatori, quali volpi, faine, donnole, ratti o addirittura cani. Un altro fattore di rischio per le galline è rappresentato dalle intemperie. Infatti, non sopportano bene il vento, le correnti d'aria, l'umidità e le ondate di calore.
Prendersi cura del pollaio significa proteggere le galline contro queste minacce. Di conseguenza, una rete robusta limita il rischio di attacchi da parte dei predatori, un legno trattato isola dal freddo e dal vento e l'igiene tiene alla larga i parassiti.
Le pulci sono i parassiti più diffusi nelle galline, ma quando i pavimenti dei pollai sono sporchi ne compaiono anche di altre specie. Tra essi, figura il Knemidocoptes mutans, un acaro responsabile della rogna delle zampe, le cui conseguenze vanno dal distacco delle scaglie fino alla deformazione delle zampe.
Le malattie più frequenti che minacciano la salute delle galline sono:
l'influenza aviaria;
la coccidiosi;
la tifosi;
la malattia di Marek.
Per individuare la presenza di parassiti o malattie, osserva le galline una ad una. Il momento migliore per farlo è quando dai loro quotidianamente da mangiare e da bere.
Come regola generale, il pollaio deve essere pulito tanto più spesso quanto più è piccolo o quanto più elevato è il numero di galline. Se si tratta di un piccolo allevamento composto da pochi esemplari, sarà sufficiente pulirlo una volta a settimana e completare questa operazione con pulizie più profonde nel corso dell'anno. La manutenzione di un pollaio si suddivide in:
manutenzione settimanale;
manutenzione mensile;
manutenzione annuale.
Una volta a settimana, è importante cambiare la lettiera del pollaio, in particolare sotto al posatoio sul quale le galline si appollaiano per dormire. Non dimenticarti inoltre, sempre in questa occasione, di pulire quest'ultimo.
I pollai venduti già pronti dispongono solitamente di cassetti che facilitano l'operazione. Una volta effettuata la pulizia, prepara una nuova lettiera sul suolo, che deve avere uno spessore di almeno 3 cm. La lettiera è importante sia per il benessere delle galline che per il loro igiene. Inoltre, funge da isolante e facilita la pulizia del pollaio.
Possono essere impiagati diversi materiali: segatura, trucioli di legno, paglia di lino o di canapa, vecchi giornali, ecc. Spesso si utilizza anche la paglia di grano o orzo, ma è poco assorbente. Non dimenticare inoltre di cambiare la paglia all'interno dei nidi.
Quando pulisci gli accessori all'interno del pollaio, ricordati anche del secchio di sabbia o di polvere. È in qualche modo una vasca all'interno della quale la gallina si fa il bagno... di sabbia. In questo modo, si libera di alcuni parassiti. Disponi il secchio a debita distanza dalla mangiatoia e dall'abbeveratoio.
Approfittane inoltre per verificare che non ci siano fori nella rete o che i predatori non abbiano scavato nel terreno sotto al pollaio con la speranza di entrarvici.
Ricorda: la lettiera di un pollaio è ricca di elementi nutritivi, quali l'azoto e il fosforo. Dopo il compostaggio, costituisce un ottimo sovescio per il giardino.
Pulisci e disinfetta mangiatoie, abbeveratoi e nidi. Non dimenticare di grattare con una spatola gli escrementi incrostati a terra.
Utilizza dell'aceto bianco come prodotto di pulizia. Mescolato all'acqua calda, questo prodotto è da tempo impiegato dagli agricoltori. Puoi anche utilizzare del sapone nero, un altro prodotto biologico.
Si tratta delle grandi pulizie. Di preferenza, è meglio programmarle all'inizio dell'inverno, perché è durante questa stagione che le galline passano più tempo all'interno. Dopo aver completamente svuotato il pollaio, procedi come nel caso delle pulizie mensili, poi serviti di un'idropulitrice insistendo sulle giunture, le cerniere ecc.
Una volta che il pollaio sarà asciutto, disinfetta tutto l'ambiente interno con un prodotto adatto per l'igiene e la disinfezione degli allevamenti di animali da cortile; spruzza o bagna tutte le pareti del pollaio, compresi il pavimento e il tetto. Utilizza un vaporizzatore o un nebulizzatore per garantire una ripartizione omogenea del liquido in tutto il pollaio.
Disinfetta anche tutti gli accessori. Questa pulizia profonda ti consente di eliminare parassiti, come le pulci, batteri e insetti nocivi. Si consiglia di impiegare un battericida.
Una volta che il pollaio si sarà asciugato, inserisci nuovamente gli accessori al suo interno e prepara una lettiera pulita. Le galline saranno contente!
Impiega di preferenza un prodotto pulente e un disinfettante biologici. Sono diversi i prodotti biologici, battericidi, fungicidi o insetticidi antiparassitari adatti al pollaio.
Inizia di buon mattino, una volta che le galline saranno uscite, perché la struttura e gli utensili abbiano il tempo di asciugarsi prima del rientro delle residenti al crepuscolo. Se effettuata regolarmente, la manutenzione del pollaio ti richiederà solo poco tempo e ti eviterà molti inconvenienti di ordine sanitario.
Il telaio e le parti prive di rete del pollaio sono spesso in legno, il materiale più bello dal punto di vista estetico. Il legno più utilizzato è il pino autoclavato (con trattamento idrorepellente), che assicura una buona durata a un prezzo abbordabile.
Il legno autoclavato è reso resistente alle intemperie, ma per conservare il suo bel colore si raccomanda di applicare, una volta all'anno, un impregnante o un olio naturale, come l'olio di lino. Inoltre, il legno tenderà meno a crepare a causa dei mutamenti climatici.
Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.