Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Prima di acquistare un abbeveratoio o una mangiatoia devi tener conto dei seguenti aspetti:
numero di galline;
capacità dell'abbeveratoio e della mangiatoia;
frequenza di approvvigionamento di mangime e di acqua;
materiale, plastica o metallo;
facilità di approvvigionamento.
La seguente tabella fornisce un'indicazione della capacità minima consigliata per mangiatoie e abbeveratoi in funzione del numero di galline.
Fino a 4 galline | Da 5 a 10 galline | Più di 10 galline | |
Abbeveratoio | 5 litri | 12 litri | 25 litri |
Mangiatoia | 2,5 kg | 10 kg | 15 kg |
I prodotti in plastica sono i più economici. Quelli in metallo, inox o acciaio zincato durano più a lungo e sono più facili da pulire. I serbatoi d'acqua in plastica traslucida invece, producono rapidamente una patina verdastra a causa delle alghe che si formano sulle pareti interne.
È meglio non appoggiare le mangiatoie e gli abbeveratoi direttamente sul terreno, ma scegliere dei modelli provvisti di piedini (che possono essere opzionali) o da appendere. In questo modo eviterai che l'acqua e il cibo si sporchino rapidamente a causa della terra o dei detriti. Alcuni modelli sono progettati per essere riempiti dall'esterno, senza dover aprire la porta del pollaio.
Per rallegrare il tuo pollaio, che ne dici di scegliere uno dei tanti modelli a colori vivaci attualmente proposti sul mercato?
La mangiatoia lineare è il tipo di mangiatoia più semplice. Con una lunghezza che va da 35 cm a 1 m è adatta a poche galline, considerando che ogni gallina ha bisogno di circa 15 cm di lunghezza.
Per evitare lo spreco e la dispersione del mangime, spesso sono provviste:
o di una griglia che impedisce alla gallina di disperdere il mangime;
o di una barra rotante lungo tutta la mangiatoia, per impedire alle galline di posarsi sopra.
Una mangiatoia a tramoggia è indispensabile a partire da una certa quantità di galline, in particolare se ti devi assentare per diversi giorni. In questo tipo di mangiatoia, i mangimi contenuti nel recipiente di raccolta fluiscono gradualmente su un vassoio man mano che le galline si nutrono. Provviste di un coperchio amovibile per riempire la tramoggia, queste mangiatoie hanno una capacità che va da qualche chilo a diverse decine di chili di mangime. La quantità è regolabile giocando sull'altezza della tramoggia.
Le mangiatoie in plastica traslucida consentono di vedere la quantità di mangime rimasta nella tramoggia. Se sono collocate in luoghi esposti alla pioggia, ti raccomandiamo vivamente ti dotarle di un tetto o di una pensilina che potrai procurarti separatamente.
Si tratta di una mangiatoia più costosa perché più elaborata, provvista di un meccanismo di apertura che si attiva nel momento in cui la gallina sale su un pedale, consentendole l'accesso al mangime. Essendo troppo leggeri, gli animali indesiderati (ratti, o uccelli selvatici) non riescono ad azionare il meccanismo quindi il mangime rimane fuori dalla loro portata.
Anche se una semplice ciotola d'acqua appesantita con una pietra può andare bene per una o due galline, è meglio optare per un sistema adatto alle proprie esigenze.
Si tratta di abbeveratoi dotati di un serbatoio collocato nella parte superiore, da riempire manualmente.
L'acqua scende su un vassoio, esattamente come nel caso della mangiatoia. Il livello dell'acqua sul vassoio rimane stabile e consente alle galline di bere senza sprecare né sporcare l'acqua.
Una piccola scodella o coppa viene fissata contro la parete o sulla griglia, all'altezza del becco. In questo modo, più scodelle possono essere servite da uno stesso serbatoio. Gli abbeveratoi porta-bottiglie funzionano secondo lo stesso principio.
Per allevamenti più consistenti, potresti essere tentato di dotarti di un abbeveratoio automatico, alimentato da acqua corrente o tramite un serbatoio.
Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.