Guida scritta da:
Silvia, Scrittrice e giornalista, Gallipoli
92 guide
La cucina è una delle stanze principali della casa. Il suo arredo dev'essere pensato in maniera accurata per farne un ambiente conviviale, dove magari riunire tutta la famiglia. Pensa anche a come renderla il più ergonomica e pratica possibile, per cucinare e lavare i piatti in tutta sicurezza, senza inutili andirivieni e senza farti venire il mal di schiena.
A tale scopo dovrai seguire una serie di regole:
La cucina si focalizza su tre 3 zone di attività:
Queste 3 zone, fra le quali ti sposti più di frequente in cucina, dovrebbero idealmente essere disposte ai vertici di un triangolo, a breve distanza e, possibilmente, più o meno uguale.
Prevedere una trentina di centimetri su ogni lato di queste zone ti permetterà di appoggiare le stoviglie vicino al lavello e piatti e utensili in prossimità del piano cottura.
Ovviamente, il tipo di stanza e la sua superficie influenzano la tua scelta riguardo l'assetto della cucina, come pure i tuoi gusti.
La pianta lineare o pianta a I è il tipo di assetto da privilegiare in una cucina in lunghezza.
In genere, i mobili e le zone di attività vengono quindi concentrati lungo una delle pareti, a scapito del triangolo di attività.
Pertanto, l'ideale è scegliere colori chiari e uniformare al massimo l'arredo per evitare che la cucina dia l'impressione di essere un corridoio.
Altro suggerimento: scegli delle porte scorrevoli invece che a battente, queste ultime possono ingombrare il poco spazio disponibile.
Nella pianta ad L, l'arredo della cucina si fa su due pareti, cioè una disposizione più o meno adatta a stanze di qualsiasi dimensione.
Se hai spazio, puoi aggiungere un tavolo, un'isola o un tavolino alto tipo bar in mezzo alla stanza.
Con la pianta a U, la cucina viene arredata su 3 pareti; in questo caso l'ideale è di collocare il triangolo d'attività su ciascuna di queste pareti.
La pianta a U è uno schema che si adatta perfettamente ad una cucina di grandi dimensioni.
L'isola centrale trova spazio nelle cucine ampie (con una superficie superiore a 14 m²) e può anche ospitare la zona del triangolo d'attività.
Tuttavia, ti conviene prevedere uno spazio di circolazione sufficiente tutto intorno, per spostarti agevolmente in cucina e anche per riuscire ad aprire un'eventuale lavastoviglie o un forno se, ad esempio, hai scelto d'installare nell'isola centrale la zona di lavaggio o di cottura.
Anche nelle cucine piccole è importante che l'arredo preveda uno spazio di almeno 70 cm davanti ai mobili alti e bassi.
Uno spazio che salirà a 90 cm davanti agli elettrodomestici (forno, lavastoviglie) e ai mobili con anta battente, e fino a 120 cm se tu e i tuoi familiari volete circolare facilmente in cucina.
L'altezza dei mobili bassi e del piano di lavoro si colloca in genere fra 90 e 95 cm, cioè più o meno all'altezza della vita. Se la persona che usa prevalentemente queste attrezzature è alta, alcuni produttori propongono mobili che arrivano fino a 110 cm di altezza; l'idea è quella di non farti venire il mal di schiena quando prepari i pasti o lavi i piatti.
Per quanto riguarda la profondità, il piano di lavoro deve prevedere un minimo che va da 65 a 70 cm. Al contrario, se troppo profondo, farai fatica ad accedere alle attrezzature che si trovano vicino alla parete.
Il ripiano di un bar deve arrivare all'altezza del gomito, cioè 110 cm o più, anche questo in funzione della tua altezza.
Per quanto riguarda l'altezza del ripiano più alto dei pensili, non deve superare i 220 cm, in modo che tu possa raggiungere facilmente quello che vi è contenuto.
Il forno dev'essere posizionato possibilmente all'altezza degli occhi. E la cappa a circa 60 cm sopra il piano cottura così non rischierai di sbatterci la testa.
Inizia valutando le tue necessità in materia di stoccaggio, pensando bene a tutti gli utensili, ai piccoli elettrodomestici e altro che dovrai tenere il più possibile a portata di mano e non in altezza.
Poi, arredando la cucina, pensa a sfruttare gli angoli con mobili e mensole adatti allo scopo.
Privilegia anche le sistemazioni pratiche e ingegnose: cassetti specifici (cestoni per pentole ad esempio), cestelli scorrevoli, colonne estraibili, credenze, ecc.
Anche se la tua cucina dispone di un'ampia finestra, l'illuminazione naturale non basta. Sono tre i tipi di illuminazione elettrica che dovrai aggiungere per creare un'atmosfera calda e per cucinare in tutta sicurezza: un'illuminazione d'ambiente, un'illuminazione localizzata e un'illuminazione decorativa.
L'illuminazione d'ambiente consisterà in una lampada elettrica a soffitto:
L'illuminazione localizzata fornirà una luce diretta e potente a livello del piano di lavoro, piano cottura, lavello oppure di alcuni pensili.
Potrai scegliere fra cornici luminose, strisce LED oppure faretti orientabili.
Infine, l'illuminazione decorativa creerà dei giochi di luce e metterà in risalto alcuni spazi: lampada da tavolo posata su una mensola, faretti integrati...
In questo caso le possibilità non mancano ed è solo una questione di gusti!
Guida scritta da:
Silvia, Scrittrice e giornalista, Gallipoli, 92 guide
Dopo 10 anni di lavoro come addetto stampa per un’importante società d’ingegneria, ho deciso di unire la mia esperienza professionale e la mia passione per la scrittura entrando nel giornalismo freelance e nella redazione a tempo pieno. Eclettica sia nei gusti che nella scrittura, in me convivono grandi passioni come la scienza e la storia, ma soprattutto l’interesse per la decorazione e il fai-da-te. Su questi argomenti, apparentemente così diversi, scrivo ormai da quasi vent’anni, devo dire con un discreto successo, probabilmente perché i miei articoli sono la cronaca dei lavori e dell’esperienza maturata nel corso della totale ristrutturazione di una vecchia masseria nel cuore del Salento. Esperienza che vorrei condividere con te attraverso i miei suggerimenti.