Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
L'inverno è la stagione migliore per trattare gli alberi da frutto.Gli alberi infatti sono in condizione di riposo vegetativo, ed è quindi possibile applicare alcuni prodotti senza che soffrano e senza danneggiare eccessivamente gli utilissimi animali ausiliari.
Prima di tutto bisogna distruggere i ripari invernali dei fitoparassiti ed eliminare tutte le uova, larve o spore presenti sui rami, sul tronco e nel terreno, altrimenti ai primi accenni di primavera partiranno subito all'attacco delle tue piante.
In autunno puoi iniziare a rastrellare le foglie morte e la frutta rimasta a terra, e a togliere quella ancora sui rami. Questi scarti andrebbero bruciati.
Durante l'inverno dovresti spazzolare il tronco e i rami più grossi per eliminare il muschio e i licheni, poiché spesso i parassiti vi trovano rifugio. L'ideale è utilizzare una spazzola di trebbia.Se invece utilizzi una spazzola metallica cerca di non grattare con troppa forza per non rovinare la corteccia dell'albero.
I fungicidi contribuiscono al controllo delle malattie crittogamiche e gli insetticidi eliminano gli insetti e altri piccoli fitoparassiti. Possiamo distinguere i trattamenti preventivi, che applichiamo per impedire la comparsa di malattie o l'invasione di parassiti, e i trattamenti curativi, che servono a curare un albero già malato. Spesso tuttavia si tratta degli stessi prodotti.
I prodotti chimici di sintesi (pesticidi) vengono sempre meno utilizzati nei giardini, e tendono ad essere rimpiazzati da metodi meno dannosi per l'ambiente. Infatti, il Decreto n. 33 del 22 gennaio 2018 (Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali) pone importanti limitazioni al commercio e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari (diserbanti e pesticidi). Il Decreto stabilisce che i prodotti fitosanitari destinati agli utilizzatori non professionali e liberamente commercializzati devono riportare sull’etichetta la sigla PFnPO (nel caso di utilizzo per piante ornamentali) oppure PFnPE (se utilizzati per piante edibili). I prodotti privi di questa sigla sono riservati esclusivamente agli utilizzatori professionali dotati dell’abilitazione all’acquisto e all’uso di questi prodotti (il cosiddetto patentino).
Attualmente i trattamenti più diffusi prevedono soprattutto l'utilizzo di tre prodotti, tollerati anche in agricoltura biologica:
gli oli bianchi (e gli oli vegetali);
i trattamenti a base di calce;
i fungicidi minerali
Gli oli bianchi (o oli minerali) come la paraffina sono biodegradabili e vengono adoperati contro il ragnetto rosso, gli acari, i bruchi, le cocciniglie e gli afidi. Questi oli soffocano le uova e le larve avvolgendoli in una pellicola che non lascia passare l'aria. Sono generalmente venduti in forma concentrata da diluire con acqua e da nebulizzare durante l'inverno su tronco e rami.
Detto anche “grassello”, il latte di calce è un prodotto completamente naturale utilizzato da moltissimo tempo dai giardinieri.
Il latte di calce elimina dal tronco degli alberi muschio, licheni, funghi microscopici, insetti e larve che si nascondono nelle fessure della corteccia durante l'inverno. Permette di evitare l'utilizzo di ulteriori trattamenti contro alcuni fitoparassiti, come cocciniglie, psille, afidi, larve di carpocapsa, e contro malattie come bolla, candidosi e ticchiolatura. Il latte di calce va applicato d'inverno, in particolare sugli alberi più vecchi con la corteccia fessurata o rovinata.
Con un pennello largo e piatto si stende il prodotto sul tronco e sulla base dei rami principali. Se necessario si può passare una seconda mano quando la prima è ancora fresca per ottenere un maggior effetto coprente.
Il rame e lo zolfo sono dei prodotti completamente naturali utilizzati da diversi decenni contro le malattie crittogamiche (malattie causate da funghi). Sono maggiormente efficaci quando vengono utilizzati in prevenzione o agli esordi della malattia. Prima di iniziare il trattamento consulta le previsioni meteorologiche per accertarti che non siano previste piogge nelle successive 48 ore, altrimenti il trattamento non è efficace e bisogna ricominciare da capo.
La poltiglia bordolese è uno dei prodotti più utilizzati in agricoltura biologica. Si tratta di una miscela di rame e di calce molto efficace contro la peronospora e la ticchiolatura degli alberi da frutto con semi, contro la moniliasi nei susini, cotogni e peri, contro la bolla dei peschi, l'oidio dei meli, ecc. Questi trattamenti vanno applicati in un primo tempo quando iniziano a cadere le foglie, una seconda volta in inverno ed infine quando ha inizio la fioritura.
Lo zolfo è il migliore rimedio preventivo e curativo contro l'oidio, ma viene adoperato anche contro la ticchiolatura e la ruggine delle piante. Utilizzando un nebulizzatore si irrorano le foglie con una soluzione di 6 grammi di zolfo per litro d'acqua. Il trattamento va effettuato prima che sboccino i fiori in modo da contrastare la germinazione delle spore.
I trattamenti vanno applicati solamente sugli alberi che ne hanno bisogno. È consigliabile lavorare in una giornata senza pioggia o vento indossando degli occhiali protettivi e una maschera.Se vuoi saperne di più sulla cura dell'orto e del giardino, segui i consigli dei nostri redattori e scopri le loro guide:
Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.