Guida scritta da:
Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Dispositivo di protezione individuale (DPI) per eccellenza, le scarpe antinfortunistiche sono oggetto di una regolamentazione specifica e devono rispondere a normative che ne garantiscano la qualità.
Le ferite ai piedi rappresentano circa il 7 % degli incidenti sul lavoro: penetrazione di corpi estranei nella volta plantare (per esempio chiodi in cantiere), lacerazione o schiacciamento (incidente con apparecchi di sollevamento, ecc.) o ancora scivolate, movimenti sbagliati, ecc.
Le scarpe antinfortunistiche sono necessarie per la prevenzione di ogni situazione a rischio, per garantire la protezione dei piedi del lavoratore e devono essere scelte in relazione alle funzioni dell’operatore.
«Raccomandate e regolate dal Codice del lavoro e/o dai Contratti collettivi, il loro utilizzo è obbligatorio e ogni mancata messa a disposizione da parte del datore di lavoro è sanzionabile dall’ispettorato del lavoro».
In base alle esigenze, le scarpe antinfortunistiche garantiscono una protezione contro lo schiacciamento, la perforazione, i rischi chimici, termici, biologici, meccanici, ecc.
L’ergonomia delle scarpe antinfortunistiche dipende anche dalle situazioni di rischio nell’ambiente di lavoro:
scarpe antinfortunistiche alte o basse
mocassini
zoccoli
stivali
copri-calzature
Disponibili in diversi modelli, le scarpe antinfortunistiche dispongono di protezioni specifiche relative alla funzione dell’operatore: muratore, carpentiere, falegname, fabbro, saldatore, elettricista, conducente di macchinari, taglialegna ma anche cuoco, operaio, tecnico di laboratorio, ecc.
Da una professione all’altra, l’operatore può essere quindi portato ad indossare zoccoli protettivi, stivali antinfortunistici, scarpe antinfortunistiche o anche copri-scarpe. Il tipo di scarpe è determinato dagli accordi collettivi che regolano la categoria professionale.
Al di là delle raccomandazioni della legislazione del lavoro, è necessario adattare le scarpe antinfortunistiche alla loro funzione. Se da una parte è logico che un carpentiere indossi scarpe antinfortunistiche con solette anti-perforazione e un benzinaio ne porti un paio con solette antiscivolo, è comunque necessaria una certa dose di buon senso. L’operatore deve interrogarsi su:
le condizioni climatiche in cui lavora – ambiente umido, freddo, caldo, ecc.;
la sua mobilità, dotandosi di scarpe antinfortunistiche leggere se cammina tutto il giorno:
il comfort delle scarpe antinfortunistiche grazie soprattutto a talloni imbottiti o all’imbottitura all’altezza della caviglia o sulla linguetta;
la traspirabilità delle scarpe antinfortunistiche che si riflette nella scelta dei materiali.
Le norme garantiscono la qualità. Per scegliere le giuste scarpe di sicurezza, è quindi necessario interrogarsi sui dettami del mestiere e la sua funzione, fare riferimento alle raccomandazioni della legge sul lavoro e far corrispondere il proprio bisogno alle norme di sicurezza. La norma che regola le scarpe antinfortunistiche è la normativa EN 345 e si articola in 3 gradi di protezione.
La EN 345 S2 riprende i requisiti delle scarpe S1. Le scarpe S2 (o S4 per le scarpe polimeriche) dispongono anche di una tomaia resistente alla penetrazione e all’assorbimento dell’acqua.
EN 345 S3 soddisfa i requisiti fondamentali delle scarpe S2 (o S5 per le scarpe polimeriche). Inoltre, le scarpe S3 beneficiano di suole anti perforazione e tassellate.
Oltre alla norma EN 345, le scarpe e gli stivali antinfortunistici devono soddisfare i requisiti della norma XPS 73-012– ovvero la resistenza allo scivolamento su pavimenti lisci e grassi industriali.
Al di là della norma EN 345, le scarpe antinfortunistiche possono disporre di protezioni supplementari, simboleggiate da una lettera standard.
Scarpe antinfortunistiche | Caratteristiche | Lettera(e) corrispondente(i) |
Scarpe antinfortunistiche EN 345 S1 e/o Scarpe antinfortunistiche EN 345 S2 e/o Scarpe antinfortunistiche EN 345 S3 e/o Scarpe antinfortunistiche EN 345 S4 e/o Scarpe antinfortunistiche EN 345 S5 | Antistatica (dissipa cariche elettrostatiche) | A |
Resistenza elettrica inferiore a 100 kW | C | |
Isolamento termico | CL | |
Resistenza al taglio | CR | |
Assorbimento dell’energia del tallone | E | |
Suole resistenti agli idrocarburi | FO | |
Suole resistenti al calore (max 300° in un minuto) | HRO | |
Suole anti-perforazione | P | |
Suole antiscivolo | SRC | |
Suole antiscivolo su pavimento piastrellato | SRA | |
Suole antiscivolo su pavimento di acciaio | SRB | |
Idrorepellente | WR | |
Tomaia idrorepellente (lato esterno della scarpa fissato alla suola) | WRU |
A differenza delle scarpe antinfortunistiche, le scarpe da lavoro, non dispongono di nessuna punta protettiva eccetto per le scarpe da lavoro a norma EN 346 – punte protettive fino a 100 joules ovvero la caduta di un oggetto di 1 kg a 1 metro di altezza.
Per il resto, le caratteristiche delle scarpe da lavoro sono definite dalla norma EN 347.
Scarpe da lavoro | |||||
EN 347 | EN 347 O1 | EN 347 O2 | EN 347 O3 | EN 347 O4 | EN 347 O5 |
Sicurezza, confort, solidità, uso professionale | Parte posteriore chiusa, antistatica, assorbimento dell’energia del tallone, suole resistenti agli idrocarburi | Requisiti della EN 347 O1, resistenza alla penetrazione dell'acqua | Requisiti della EN 347 O2, suole resistenti alla perforazione e tassellate | Stivale da lavoro: parte posteriore chiusa, antistatico, assorbimento ddell’energia del tallone, suole resistenti agli idrocarburi | Requisiti della EN 347 O4, suole resistenti alla perforazione e tassellate |
Scegliere le giuste scarpe antinfortunistiche equivale a porsi le giuste domande sul loro utilizzo, sugli obblighi relativi alla legge sul lavoro, sul livello di comfort e sulle norme che attestano tali criteri e requisiti.
DPI | Norma | Requisiti | Altri criteri | Marche principali | Prezzo medio |
Scarpe antinfortunistiche | EN 345 S1 | A, E, FO + resistenza urto 200 joules | Confort Imbottitura Traspirabilità Laccio Materiale Forma della suola Bassa o stivaletto Larghezza Ergonomia Colore Garanzia Appoggio | Caterpillar Cofan Cofra Deltaplus Diadora Gar Puma Kstools Panoply Timberland | A partire da 20 € |
EN 345 S2 | A, E, FO, WRU + resistenza urto 200 joules | A partire da 35 € | |||
EN 345 S3 | A, E, FO, WRU, P | A partire da 50 € | |||
EN 345 S4 | A, E, FO, WRU se scarpe polimeriche + resistenza urto 200 joules | A partire da 20 € | |||
EN 345 S5 | A, E, FO, WRU, P se scarpe polimeriche + resistenza urto 200 joules | ||||
Scarpe da lavoro | EN 347 O1 | A, E, FO | A partire da 20 € | ||
EN 347 O2 | A, E, FO, WRU | A partire da 30 € | |||
EN 347 O3 | A,E,FO, WRU, P | A partire da 40 € | |||
EN 347 O4 | EN 347 O1 per stivali | A partire da 20 € | |||
EN 347 O5 | EN 347 O2 per stivali |
Oltre all’analisi dei propri bisogni e dei pericoli e rischi legati all’ambiente lavorativo, è necessario scegliere scarpe antinfortunistiche comode. I due principali criteri di scelta si riassumono in comfort e sicurezza.
Se da una parte è fondamentale scegliere le giuste scarpe antinfortunistiche, dall’altra scegliere delle solette imbottite, anatomiche e che seguano la morfologia del piede è un comfort da non sottovalutare. È vivamente consigliato anche scegliere solette traspiranti e antimicotiche.
I modelli di scarpe antinfortunistiche per donne sono più leggeri, meno larghi e meglio adattabili all’anatomia del piede.
«I piedi vengono protetti anche attraverso scarpe traspiranti, con un trattamento antibatterico e un’ergonomia che si adatta alla morfologia».
Per rispondere a questa domanda che riguarda più l’ambito dell’utilizzo che della scelta, ecco qualche consiglio utile per allentare e ammorbidire le scarpe antinfortunistiche (preferibilmente di cuoio):
riempire le scarpe antinfortunistiche di carta di giornale “accartocciata”, compattarla fino all’allargamento e lasciarla per diverse ore;
inserire all’interno delle scarpe una sagoma da calzolaio in legno e aumentarne progressivamente la dimensione;
applicare la vasellina sulla tomaia e “rompere” le scarpe ”impastando”;
riempire delle buste di plastica – tipo sacchetti per il freezer – d’acqua fino ai ¾, depositarli all’interno delle scarpe antinfortunistiche e mettere l’insieme nel freezer. L’acqua congelata, aumentando di volume, allenta il cuoio.
«Un consiglio: quando porti le scarpe antinfortunistiche per la prima volta, pensa a indossa calzini spessi per proteggere i piedi da possibili infiammazioni».
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Sebastiano, Tuttofare autodidatta
Rifare un tetto? Fatto. Addetto ai consigli di bricolage in un negozio? Fatto. Rifare l'impianto idraulico di un bagno? Fatto. Abbattere muri, costruire muri, dipingere pareti? Fatto. Sapete qual è il motto del tuttofare? Imparare è meglio che delegare! E poi è anche una questione di portafoglio e di soddisfazione personale! Consigliarvi? Farò del mio meglio!