Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Un interruttore, indipendentemente dal tipo, ha un solo e unico scopo: stabilire o interrompere l'alimentazione elettrica.
Il più delle volte, in un'installazione domestica, l'interruttore serve per comandare uno o più punti luce o una presa della corrente. Vi sono tuttavia numerose applicazioni come il comando di tende o tapparelle, di porte automatiche oppure di sistemi motorizzati come pompe o cancelli automatici.
L'interruttore, per come è fatto, possiede una caratteristica importante per la sicurezza dell'utilizzatore che è la capacità di interruzione. Infatti, stabilire un contatto elettrico tra due componenti non è tecnicamente molto difficile. D'altra parte, interrompere questa alimentazione mentre il ricettore è in funzione implica interrompere una forte corrente elettrica. I rischi di archi elettrici o scintille (o addirittura di combustione) sono quindi rilevanti. Per questo motivo l'interruttore è concepito meccanicamente per poter staccare una forte corrente elettrica, espressa in Ampere (A).
Esistono molti tipi d’interruttori: a bilanciere, singolo o doppio, a pulsante, radiocomandato, tattile, programmabile, ecc. Tutti gli interruttori, a prescindere dal tipo, devono avere un marchio CE (e se possibile in aggiunta un marchio CEI) per garantire che funzionino preservando la sicurezza e che possano essere installati in un'abitazione senza rischi.
Sono disponibili due diversi tipi di interruttori: a vista o a incasso.
Questo tipo di interruttore viene spesso utilizzato nelle ristrutturazioni, o quando si desidera aggiungere un comando supplementare su un circuito, perché è molto semplice da installare. Infatti, non è necessario mettere i cavi dell'impianto siano sotto traccia, perché l'installazione è in superficie.
A partire dalla scatola di alimentazione, i fili vengono inseriti in una canalina passacavi (a vista) e la scatola dell'interruttore viene fissata direttamente sulla parete. Il collegamento avviene all'interno della scatola. Gli interruttori a vista soddisfano pienamente le prescrizioni della normativa in materia di sicurezza.
Più estetico di un interruttore a vista, perché è tutto icompletamente incassato nel muro o nel tramezzo, richiede tuttavia più tempo e più lavoro – tracce nel supporto, passaggio di corrugati e cavi, fissaggi, stuccature, pittura o carta da parati, ecc. Di solito, tutte le nuove abitazioni sono già dotate di interruttori a incasso.
I diversi allacci sono realizzati in una scatola a incasso nella parete, che serve anche da supporto per l'interruttore e la placca. Se è correttamente installato, questo tipo di interruttore risponde alle esigenze della normativa in materia di sicurezza.
A seconda dell’ambiente in cui si trova, l'interruttore deve fornire diversi livelli di protezione: dal contatto accidentali, dagli urti, dall'acqua, dalla polvere, ecc. Si distinguono tuttavia due grandi categorie di interruttori, che devono soddisfare ciascuna diversi requisiti: gli interruttori da interno e gli interruttori da esterno.
In un'abitazione, i rischi d'urto, schiacciamento e ogni altro rischio meccanico sono limitati. Per questo motivo le scatole e le placche degli interruttori sono generalmente in plastica. Solo il meccanismo interno (e quindi non accessibile) è metallico.
A parte il bagno, che è un ambiente ad alto rischio ed ha normative specifiche, il rischio di schizzi d'acqua è molto limitato. Non c'è quindi l'obbligo di utilizzare interruttori impermeabili negli interni.
Tutti i circuiti sono obbligatoriamente collegati a un dispositivo di protezione (fusibili o interruttore automatico) che, in caso di problemi, interrompono l'alimentazione elettrica.
Per quanto riguarda la posa, l'interruttore deve essere installato tra i 90 e i 130 cm dal pavimento (CEI 64-8). Come regola generale, la posa standard è situata verso i 110 cm dal pavimento al centro della scatola. Deve esserci un interruttore in ogni stanza della casa, sul muro opposto al senso di apertura della porta. Per le scale, bisogna installare un interruttore all'inizio e una alla fine della scala - un sistema a deviatore, un pulsante o un timer.
Nel bagno è vietato installare un interruttore a meno di 60 cm dalla doccia o dalla vasca da bagno (lo stesso vale per un punto luce). È obbligatorio un dispositivo differenziale (da 30 mA) e tutte le parti metalliche visibili devono essere collegate al cavo di messa a terra dell'abitazione. L'indice di protezione (IP) di ogni apparecchiatura elettrica deve essere come minimo di classe X-4 (la prima cifra rappresenta la protezione contro la polvere, la seconda contro gli schizzi d'acqua - in questo caso è richiesto un minimo di 4).
All’aperto l'interruttore può essere soggetto a molti rischi. È per questo che la normativa vigente distingue l’interno dall’esterno!
All'esterno l'interruttore deve presentare un indice di protezione IP 25 come minimo.
Di solito, gli interruttori esterni dispongono di guarnizioni per evitare che la polvere e l'acqua penetrino all'interno.
L'ideale è munirsi di un'apparecchiatura con IP 55 o superiore – protezione ottimale contro la polvere e i getti d'acqua in tutte le direzioni.
Contro i rischi meccanici (schiacciamento, strappi, urti vari, ecc.) vi sono interruttori specifici, spesso dotati di custodie metalliche – IP 66 o 67.
Gli interruttori sia da interno che da esterno possono avere un indicatore luminoso.
È la soluzione più semplice per comandare un solo ricevitore. L'interruttore inserisce o interrompe l'alimentazione quando viene spostato manualmente in una posizione o nell'altra (una posizione aperta dove la corrente non passa, una posizione chiusa dove avviene il contatto).
Ha esattamente lo stesso scopo e lo stesso funzionamento di un interruttore singolo ma permette di comandare due diversi ricevitori da un solo punto (due luci diverse per esempio).
In realtà è un interruttore singolo collegato a un sensore di movimento. È molto utilizzato nelle cantine e nei sotterranei, dove la luce si accende al passaggio di una persona, tuttavia deve essere collegato a un timer.
Anche l'interruttore temporizzato è un interruttore singolo nel quale però si può scegliere di impostare la durata del contatto (spesso tramite una manopola).
Il timer è un sistema un po' più complesso. Si attiva tramite pulsanti. Questi pulsanti sono installati nei luoghi da illuminare e il timer vero e proprio dentro una scatola o un armadietto separato. Il più delle volte, una manopola graduata permette di regolare il tempo d'illuminazione dopo aver premuto uno dei pulsanti. Il vantaggio consiste nel poter installare diversi pulsanti in luoghi diversi ma con un solo timer.
Può essere ad accensione singola o doppia. Un circuito deviatore permette di accendere o spegnere una luce, qualunque sia la posizione iniziale (aperta o chiusa) dei diversi interruttori, dal momento in cui vengono azionati.
Questo interruttore (singolo, doppio o addirittura triplo) si aziona solo una volta sbloccato il meccanismo mediante una chiave. Al di fuori della protezione con serratura, è un interruttore normale.
In base alla posizione e al tipo di ricevitore da comandare, può essere interessante dotarsi di un interruttore più completo e più efficiente di un semplice meccanismo di commutazione manuale.
È un interruttore che non ha bisogno di azionamento manuale da una posizione all'altra. Il semplice passaggio del dito davanti al sensore aziona il meccanismo e stabilisce il contatto elettrico.
Così come il timer, anche il teleruttore è un relè posto in una scatola o un armadio. A esso sono associati uno o più pulsanti. Quando uno dei pulsanti viene azionato, il teleruttore stabilisce il contatto elettrico (esempio: accende una luce) e quando si preme di nuovo il pulsante (o un altro pulsante) il contatto si interrompe (esempio: la luce si spegne). È molto pratico quando si vuole un deviatore ma con più di due comandi.
Questo tipo di interruttore tende a sparire perché è tecnicamente più semplice installare un teleruttore. Tuttavia, si rivela indispensabile quando vogliamo installare un sistema deviatore a tre comandi. Serve anche (ma molto raramente) quando si vuole comandare il senso di rotazione di un motore a corrente continua.
Chiamato anche potenziometro. Senza entrare nei dettagli del principio di funzionamento della regolazione d'intensità, questo interruttore serve a comandare dei circuiti di illuminazione e permette (oltre ad accendere e spegnere) di regolare a proprio piacimento l'intensità luminosa.
Interruttore specifico per il comando di un dispositivo VMC che propone il più delle volte due comandi distinti: un comando on/off e un comando bassa/alta velocità.
Con lo scopo specifico di guidare tende o tapparelle, dispone di solito di una posizione "salita" e una "discesa". Alcuni interruttori propongono anche una posizione "stop" per bloccare il meccanismo in corsa all'altezza desiderata.
Il più delle volte a pulsante, la piastra di un pannello luminoso illumina anche una scritta (come "luce").
In aggiunta a un micromodulo, questo interruttore funziona senza fili. Ideale in caso di lavori di ristrutturazione (per non dover infilare i cavi) o quando vuoi si vuole aggiungere un comando in casa senza grossi lavori.
I diversi tipi di interruttori devono sottostare a degli obblighi, sia tecnici che normativi. Per un buon funzionamento e per preservare la sicurezza di tutti, è importante rispettare le varie prescrizioni!
La norma che regolamenta le installazioni elettriche che funzionano in bassa tensione (230 V) è la norma CEI 64-8. L'ultima versione di questa norma risale al 2015. Spiega in maniera dettagliata come progettare, proteggere e realizzare un'impianto elettrico, il numero di circuiti, il numero di punti luce per circuito, per stanza, ecc.
Lo sfrigolio esprime un cattivo serraggio dei cavi sui morsetti all'interno del dispositivo o un difetto dell'interruttore. Questo fenomeno può anche portare a un surriscaldamento e/o far scattare il disgiuntore. Va riparato rapidamente, perché questo malfunzionamento può essere causa d'incendi.
Ci sono diverse spiegazioni possibili!
O l'interruttore non è direttamente interessato, ma è il ricettore da questo comandato che provoca lo stacco della corrente (corto circuito per esempio).
Oppure quando viene azionato, si verifica un corto circuito all'interno del meccanismo di comando (fili stretti male, staccati e che si toccano, meccanismo fuori servizio, ecc.).
Rispettando sempre gli obblighi di distanza riguardanti i bagni (ogni apparecchiatura deve essere installata a più di 60 cm dalla vasca o dalla doccia), il minimo normativo (CEI 64-8) per il bagno è dotarlo di un interruttore con un IP superiore o uguale a X-4.
Pensa prima di tutto alla sicurezza! Prima di ogni intervento su un'impianto elettrico, bisogna isolare e soprattutto interrompere l'alimentazione del circuito in questione (aprire il porta fusibili o il disgiuntore).
Il principio di funzionamento di un interruttore è, come abbiamo visto, di stabilire o interrompere un'alimentazione elettrica. Per fare ciò, bisogna inserire l'interruttore sul conduttore che porta la corrente: la fase. L'altro conduttore (il neutro) non fa altro che attraversare l'interruttore (senza entrare nei dettagli di un interruttore bipolare).
Il fatto di tagliare la fase con il contatto o i contatti dell'interruttore fa sì che non arrivi più alcuna tensione elettrica al ricettore (cosa che non accadrebbe se tagliassimo il neutro). La normativa definisce la sezione dei conduttori da usare in base al ricevitore comandato. Impone anche un'altezza compresa tra 90 e 130 cm tra il pavimento e la parte bassa della placca.
Non dare per scontate le tue capacità, assicurati di lavorare sempre in sicurezza. Per questo non esitare a staccare la corrente prima di fare qualsiasi cosa!
Un interruttore deve essere installato tra 90 e 130 cm dal pavimento (CEI 64-8). Di regola, la posa standardè intorno ai 110 cmdal pavimento al centro della scatola. Deve esserci un interruttore in ogni stanza della casa, sul muro opposto al senso di apertura della porta. Per le scale, va installato un interruttore in basso e in cima ai gradini (spesso un sistema a deviatore, un teleruttore o un timer).
Come scegliere i fusibili e altri controlli modulari
Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Professionista della manutenzione e ingegnere elettronico di formazione, i miei strumenti e i miei utensili non trovano sosta neanche il fine settimana: l’auto, la barca, la casa con tutti i suoi elettrodomestici, il giardino e la piscina, sono lì per ricordarmi che anche loro hanno bisogno della mia attenzione. E poiché le mie disponibilità economiche hanno un limite, metto in gioco le mie competenze che cerco di ampliare giorno per giorno e progetto dopo progetto. Ho un gruppo di amici con i quali, nel fine settimana, condivido l’interesse per il fai-da-te: ci scambiamo esperienze, consigli e idee, ci aiutiamo a vicenda a realizzare i nostri progetti in un’atmosfera allegra e amichevole. È anche questo il fascino del fai-da-te e se potrò aiutare anche voi, per me sarà un vero piacere.