Guida scritta da:
Girolamo, piccolo imprenditore, Trento
102 guide
Esistono diversi tipi di climatizzatori portatili, che si differenziano a seconda delle prestazioni:
Le caratteristiche principali da non trascurare:
Le principali opzioni per un comfort maggiore:
Due principi da conoscere per valutare le performance di un climatizzatore:
Nota bene: tutti i climatizzatori necessitano di una manutenzione minima.
Contrariamente a quanto si pensa, la climatizzazione non consiste nel produrre freddo, ma nell’assorbire calore da un ambiente per restituirlo ad un altro. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, devi semplicemente sapere che un climatizzatore portatile funziona come il tuo frigorifero. Il principio della climatizzazione sta nello scambio di calore tra il liquido refrigerante contenuto nel climatizzatore, la compressione, la condensazione e lo smaltimento del calore recuperato.
L’aria espulsa grazie alla ventilazione del climatizzatore si libera così di una parte del calore contenuto, raffreddando l’aria dell’ambiente in cui si trova. L’aria calda restante viene, a seconda del tipo di climatizzatore, smaltita all’esterno o condensata.
La sensazione di fresco è immediata appena il climatizzatore portatile viene avviato. Oggi quasi tutti i climatizzatori portatili hanno la funzione regolazione. Ciò significa che un sensore di temperatura indica al climatizzatore in tempo reale la temperatura ambiente del locale dove è installato. Mediante la regolazione di un apposito strumento, un programma calcola automaticamente (in funzione della potenza e del grado di compressione) l’eccesso di calore da estrarre e la quantità di aria fresca da immettere per rispettare quanto programmato.
Esistono tre tipi di climatizzatori portatili: il climatizzatore portatile monoblocco, il climatizzatore portatile con split e il climatizzatore senza scarico.
Il climatizzatore portatile monoblocco con tubo singolo è il più semplice e rapido da mettere in funzione, nonché il più diffuso. Come indica il nome, tutto il sistema di climatizzazione è riunito in un unico contenitore montato su rotelle. Ideale per un fabbisogno supplementare di climatizzazione e facile da spostare da un luogo ad un altro, il climatizzatore portatile monoblocco necessita tuttavia di un scarico verso l’esterno. Questo smaltimento si realizza attraverso un tubo flessibile (da 100 a 150 mm di diametro) che esce dalla finestra, oppure mediante un foro praticato nella parete dell’abitazione. Di scarse prestazioni, la sua potenza varia da 2000 a 3500 W, consentendo di rinfrescare un ambiente di 35 m² con un solo climatizzatore. Occorre tuttavia prestare molta attenzione alla insonorizzazione dell’apparecchio perché questo tipo di climatizzatori è alquanto rumoroso (più di 60 dB). I climatizzatori monoblocco più diffusi sono dotati di un sistema di ventilazione semplice e della funzione di deumidificazione dell’aria. Quelli di alta gamma sono programmabili attraverso un timer (avvio, arresto, impostazione della temperatura desiderata, ecc.).
Il climatizzatore monoblocco con due tubi possiede due tubi: uno per il prelevare l’aria esterna e l’altro per evacuare l’aria calda. Questo processo permette il ricambio d’aria senza l’apporto di aria calda e senza l’azione della pressione, aumentando le prestazioni del climatizzatore e rendendolo meno energivoro.
Più efficace nel trattamento dell’aria, questo climatizzatore necessita tuttavia di un passaggio per i due tubi, da prevedere attraverso una finestra o un condotto di evacuazione adibito a questo scopo. Molto meno diffuso, questo tipo fa parte della fascia alta dei climatizzatori monoblocco.
Il climatizzatore portatile con split funziona esattamente come quello monoblocco ma si compone di due elementi separati. Il gruppo di compressione e di condensazione è installato all’esterno dell’abitazione, mentre il gruppo di ventilazione portatile può essere posizionato all’interno (a condizione che sia sempre collegato all’unità esterna mediante un tubo flessibile).
È chiaro che il tipo con split è meno semplice da posizionare rispetto al tipo monoblocco (in quanto l'unità interna deve obbligatoriamente essere nelle vicinanze dell’unità esterna). Il vantaggio di questo tipo di climatizzatore è che l’unità di ventilazione portatile è più leggera e meno ingombrante e, soprattutto, meno rumorosa! La sua potenza varia, come per un climatizzatore monoblocco, da 2000 a 3500 W.
La maggior parte dei climatizzatori con split possiede un sistema di ventilazione semplice e una funzione di deumidificazione dell’aria. Come quelli monoblocco, gli split di alta gamma sono programmabili. Risultano tuttavia più costosi rispetto ai climatizzatori monoblocco.
Il climatizzatore portatile senza scarico ha in realtà un nome improprio. Hai mai visto un’auto senza tubo di scappamento o un fuoco senza fumo? Per la climatizzazione è la stessa cosa! Questi climatizzatori senza scarico sono in effetti dei raffrescatori evaporativi che si basano sul principio della condensazione. Niente a che fare con un sistema di climatizzazione vero e proprio.
Tuttavia questi “climatizzatori” sono abbastanza economici, di dimensioni e pesi contenuti, e consentono di rinfrescare (spesso solo di qualche grado) un ambiente piccolo. Sono generalmente rumorosi e poco efficaci per superfici maggiori di 15 m².
La maggior parte dei raffrescatori deve essere caricata con acqua con una certa frequenza. Anche se si tratta di una soluzione una tantum, bisogna considerare che i raffrescatori non hanno né le prestazioni né la capacità di regolazione proprie di un dispositivo di climatizzazione (monoblocco o split). Quindi non forniscono certamente il fresco e il comfort che ci si aspetta da un climatizzatore vero e proprio.
Oltre a scegliere bene un climatizzatore monoblocco o split, devi prestare attenzione alle caratteristiche seguenti per essere certo che il tipo che hai individuato risponda in pieno alle tue necessità.
La potenza refrigerante si esprime in BTU (British Thermal Unit), 1 BTU = 1055 joule e 1 W = 3,414 BTU. È la caratteristica principale che determina se il tuo climatizzatore è adatto o meno a rinfrescare il locale in questione.
Per saperlo, considera che un gruppo di climatizzazione deve avere una potenza minima di 7000 BTU (1950 W) per una superficie massima di 15 m², di 9000 BTU (2500 W) per 25 m² e 12000 BTU (3500 W) per 35 m².
Per dimensionare il tuo climatizzatore devi calcolare circa 100/130 Watt al m² (considerando un’altezza del vano di 2,5 m).
Incrementa la potenza del climatizzatore se le stanze da rinfrescare hanno vetrate, porte-finestre e un’esposizione verso sud.
Capacità di raffreddamento in BTU | Potenza del climatizzatore in Watt | Superficie della stanza da climatizzare | Volume massimo della stanza da climatizzare |
7000 BTU | 2000 W | 15 m² | 37 m³ |
9000 BTU | 2500 W | 25 m² | 62 m³ |
12000 BTU | 3500 W | 35 m² | 87 m³ |
14000 BTU | 4100 W | 54 m² | 135 m³ |
Un climatizzatore portatile consuma abbastanza energia elettrica. Il consumo di elettricità è quindi un parametro da tenere in considerazione al momento della scelta.
Come gli altri elettrodomestici, i climatizzatori sono divisi in categorie in funzione del loro consumo (dalla classe A alla classe G o dalla classe A+++ alla classe D).
L'ideale è scegliere un climatizzatore di classe A o di classe A+++.
EER è l’indice di efficienza energetica di un climatizzatore mentre funziona in raffreddamento. È il rapporto tra il consumo reale di energia elettrica e la resa. COP è il coefficiente di efficienza elettrica di un condizionatore mentre funziona in riscaldamento. Anch’esso è quindi il rapporto tra consumo di energia elettrica e la resa. Ad esempio un COP o un EER di 5,13 equivale a 5130 Watt termici restituiti sotto forma di freddo (EER) o di calore (COP) ogni 1000 W di corrente elettrica consumata. Ciò significa che più sono alti questi valori, maggiori sono le prestazioni del condizionatore.
Come abbiamo già visto, un climatizzatore (soprattutto il monoblocco) è abbastanza rumoroso. Un climatizzatore totalmente silenzioso non esiste! Considerando che 50 dB (decibel) è un grado di rumorosità poco intenso, i climatizzatori più rumorosi raggiungono i 70/75 dB. In generale l’insonorizzazione di un climatizzatore ne aumenta molto il costo, ma è il prezzo da pagare per stare al fresco in “silenzio”.
Per un comfort e un benessere maggiori, sono disponibili alcuni optional.
È certamente utile poter programmare il proprio climatizzatore in modo da trovare fresco all’arrivo e poterne programmare lo spegnimento durante la notte. La programmazione è un’opzione che riduce la bolletta dell’elettricità (gestione della temperatura, avvii ritardati, cicli di climatizzazione, ecc.).
Alcuni climatizzatori presentano modalità diverse come la modalità di ventilazione semplice (il climatizzatore diventa allora un “semplice” ventilatore) o la deumidificazione dell’aria.
Lo ionizzatore permette di riequilibrare gli ioni all’interno dell’abitazione, apportando vantaggi al nostro benessere.
Un telecomando può rivelarsi senza dubbio utile a seconda dell’utilizzo o dell’ambiente in cui si trova il climatizzatore, perché permette di comandarlo e regolarlo a distanza.
Alcuni modelli di climatizzatore dispongono di filtri supplementari per depurare l’aria fresca immessa. I filtri a carboni attivi sono efficaci contro i cattivi odori e i filtri elettrostatici contro batteri e polveri. È un optional interessante, soprattutto se tu o qualche membro della tua famiglia soffrite di problemi respiratori (asma, ecc.).
Per avere un climatizzatore con un livello di rumorosità relativamente basso, scegli climatizzatori con l’etichetta Eurovent o con opzioni del tipo sleep, silence, funzione notte, ecc. che corrispondono a livelli di rumorosità (dB) più bassi.
Alcuni tipi di climatizzatore sono reversibili e si convertono in riscaldatori. Per essere certo di scegliere bene, è preferibile fare riferimento al COP, che ne indica le prestazioni.
Come per tutti gli elettrodomestici, è assolutamente necessaria una buona manutenzione del climatizzatore per assicurarne il buon funzionamento.
Se scegli un climatizzatore split, dovrai intervenire sulle due parti del sistema (all’interno e all’esterno). Per quanto riguarda il climatizzatore monoblocco, la manutenzione si riduce al contenitore.
Come regola generale, la manutenzione si limita alla pulizia dei diversi filtri e allo scarico del contenitore che raccoglie l’acqua. Ciò è abbastanza semplice, indipendentemente dal tipo di climatizzatore.
Ricorda anche rimuovere il calcare dal climatizzatore una volta all’anno.
Oggi la climatizzazione è alla portata di tutti! Bisogna tuttavia sapere bene utilizzare il proprio climatizzatore.
Per prima cosa devi collocare il tuo climatizzatore vicino ad una finestra (o allo scarico previsto), a prescindere dal modello (monoblocco o split) perché più è corto il circuito di scarico, migliore è la prestazione.
Limita il più possibile la lunghezza del tubo flessibile, perché se questo è troppo lungo, può formarsi al suo interno la condensa, con il conseguente deterioramento precoce del tubo.
Quando regoli il climatizzatore, la temperatura impostata deve essere al massimo di 8°C inferiore a quella esterna per non rischiare lo shock termico (5°C è l’ideale).
Per la salute di tutti, ricorda di pulire regolarmente i filtri del climatizzatore e svuota se necessario il o i contenitori di recupero dell’acqua.
Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, per un climatizzatore medio considera un incremento di circa il 15% al mese per un uso quotidiano di 3 o 4 ore. Per questo motivo scegli un climatizzatore programmabile, di classe A e con un EER alto.
In autunno, quando spegnerai il tuo climatizzatore, fallo funzionare per qualche ora in modalità ventilatore semplice (se possiede questa modalità) per asciugare tutte le canalizzazioni ed il tubo prima di spegnerlo definitivamente. Allo stesso modo in primavera quando ritorna il caldo, prima di un nuovo utilizzo, fai funzionare il climatizzatore nella stessa modalità (solo ventilatore) per qualche ora.
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Elettrotecnico di formazione, ho iniziato lavorando nell’industria dove mi sono occupato di impianti e cablaggio. Quasi subito sono diventato responsabile della gestione degli operai addetti alla manutenzione. Dopo qualche anno, ho deciso di mettermi in proprio e ho avviato una piccola impresa come elettricista. Ho all’attivo diverse centinaia di cantieri realizzati e il lavoro ben fatto e la soddisfazione dei miei clienti sono le mie priorità. Da circa tre anni sto restaurando e ampliando uno chalet in Trentino, sfruttando la mia esperienza e le mie conoscenze tecniche. Terrazzamenti, interior design, coperture, impianti idraulici, elettricità, tutto… Con mia figlia e mia moglie abbiamo fatto quasi tutto da soli! La mia esperienza mi ha dato la possibilità di apprendere tanti tipi di lavori. Ed ora sono qui per rispondere ai vostri dubbi e per consigliarvi nella scelta degli strumenti giusti.