Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Esistono diversi tipi di viti e bulloni, ognuno con un utilizzo preciso (promemoria: un bullone è una vite + un dado). Prima di scegliere, devi considerare questi 5 criteri:
Il materiale dentro cui viene inserita la vite;
Lo spessore e la resistenza del supporto;
Lo spessore e il peso del carico da sostenere;
Il materiale della vite – preferire l’acciaio inox per l’esterno;
Eventuali limiti di strappo e distorsione – principalmente in meccanica.
In maniera generale, considera che maggiore è il diametro della vite, maggiore è la sua resistenza allo strappo e alla distorsione. Idem per la sua lunghezza: più la vite è lunga più resiste ad una forza applicata.
Una vite è definita da diverse caratteristiche tecniche che ne determinano il tipo:
la forma della testa – tre tipi di teste possibili;
il tipo di passo – filettatura, principalmente per metallo e legno;
il diametro – espresso in mm;
la lunghezza – espressa in mm, da sotto la testa per le teste tonde e piatte e da sopra la testa per quelle svasate;
eventualmente, l’innesto e il materiale.
Le teste delle viti possono essere:
svasate, utilizzate per un materiale morbido poiché la testa entra al suo interno durante l’avvitamento;
tonde, la testa resta in superficie (viti per legno e metallo);
piatte, la testa non dispone di un innesto per l’avvitamento con il cacciavite, ma con una chiave e resta sempre in superficie.
Per capire meglio la denominazione di una data vite, prendiamo come esempio una vite HM10-60:
H: significa che la testa è di forma esagonale;
M: significa che il passo è di tipo metrico ISO (meccanica);
10: significa che la vite misura 10 mm di diametro;
60: la vite misura 60 mm di lunghezza (sotto la testa).
Le viti da legno e da agglomerato hanno la proprietà di poter essere avvitate senza dover preparare il foro. Appuntite e filettate per tutta la loro lunghezza, evitano di rovinare il legno durante l’avvitamento. Hanno una testa svasata ad innesto Posidriv o Torx e sono bicromatate (vite gialla), inox o zincate (colore argento).
Filettate per metà della loro lunghezza, a testa bombata a croce o a taglio (innesto piatto) e zincate o inox, le viti da legno sono generalmente di piccoli diametri e di piccole lunghezze
Filettati per metà, i tirafondi sono molto resistenti allo strappo ed hanno una testa esagonale. Sono zincati o inox.
Appuntite e di colore nero, sono facilmente riconoscibili. Filettate per tutta la loro lunghezza, permettono di attraversare facilmente il cartongesso per raggiungere il metallo del binario. Le viti per cartongesso possiedono una testa svasata ed un innesto a croce (tipo Phillips).
È il tipo di vite che raggruppa il maggior numero di forme, lunghezze, diametri, tipi di teste e di passi diversi. Generalmente le caratteristiche delle viti da metalli sono calcolate dall’ideatore o dal produttore in base al dispositivo o macchina sui quali sono montate. Il materiale della vite da metallo è, nell’ambito di un utilizzo meccanico, molto importante in quanto determina la resistenza alla deformazione, allo strappo, alla torsione, alla temperatura e a qualsiasi forma di pressione che una vite può subire. Se devi sostituire una o due viti meccaniche, scegline un tipo completamente identico – i valori sono scritti sulla testa.
Le viti per lamiera sono simili alle viti per legno autofilettanti, ma fatte di un materiale diverso (molto più resistente) e con una punta specifica per la lamiera. Si consiglia caldamente di realizzare un foro o un segno pronunciato con un punteruolo prima di inserire la vite per avvitarla più facilmente.
Sono utilizzate per la lamiera fine, i metalli teneri (alluminio per esempio) ed eventualmente la plastica. La loro proprietà principale è quella di poter perforare il materiale durante l’avvitamento. La loro filettatura è identica alle viti per legno autofilettanti, ad eccezione della punta che è diversa (ha l’aspetto di una punta da trapano). Le viti autofilettanti possono, in funzione degli utilizzi, avere una testa svasata, bombata o esagonale. L’innesto per le teste svasate e bombate è del tipo Philipps, Posdriv o esagonale.
Le viti per infissi e PVC presentano come proprietà principale la capacità di essere avvitate direttamente al supporto (pieno o cavo) senza bisogno di tasselli. Infatti, una volta avviate, tali viti “auto filettano” il supporto grazie alla loro filettatura fine e al loro materiale resistente, cosa che le rende adatte anche agli avvitamenti sulla plastica. Generalmente, hanno una testa svasata ad innesto Torx.
Grazie ad una filettatura molto larga (e in alcuni casi mista) le viti da cemento permettono di evitare l’utilizzo di tasselli, ma impongono comunque una perforazione precedente del supporto. Molto resistenti, le viti da cemento servono principalmente a fissare tubature o portacavi. La forma della loro testa varia a seconda dell’utilizzo. La filettatura non copre tutta la lunghezza della vite, per poter attraversare facilmente il supporto da fissare al muro o al soffitto.
Per chi non conosce il termine, le bandelle sono quelle parti di ferro fissate sulle porte esterne, sui cancelli e sugli scuri, e che fungono da cerniere. Esse sono sostenute da cardini da murare o avvitare. Per fissare le bandelle, si utilizzano le viti per bandelle, scelte a seconda dei materiali dei supporti (legno, alluminio, PVC) e i colori delle parti di metallo. In linea generale, il criterio estetico è preso in considerazione per la forma della loro testa. Troverai delle teste svasate, delle teste tonde larghe, delle teste bombate. La loro filettatura è a passo largo e la punta adattata al materiale del supporto. I più conosciuti sono i bulloni a “testa tonda con i quadri sottotesta”, destinati alla ferramenta da falegnameria.
Le viti speciali per terrazzo sono viti per legno specifiche per il fissaggio dei listoni da terrazza. Sono in inox. La loro filettatura possiede delle alette di arresto sotto la testa della vite, cosa che facilita l’avvitamento e blocca la vite una volta raggiunta la giusta posizione. La testa è fresata con un innesto Torx, in quanto permette dei serraggi più forti. Alcune viti per terrazzo speciali dispongono anche di una doppia filettatura per un bloccaggio migliore dei listoni.
Spesso utilizzate in falegnameria, per esempio per le porte o i mobili, le viti di collegamentosonocomposte da due parti ben distinte. Una è la vite, l’altra un perno cavo filettato, capace di accogliere la vite. Le si trova sulle maniglie delle porte, sulle serrature ecc. La loro lunghezza dipende dallo spessore del supporto. Spesso di ottone per il lato estetico, si trovano inoltre d’acciaio nichelato o ferro pitturato. La loro testa è spesso rotonda e bombata e l’innesto è a taglio.
Come suggerisce il nome, le viti polivalenti possono avere diversi impieghi. Spesso orientate verso l’assemblaggio (soprattutto di legno), possiedono una filettatura a passo largo e una testa piatta o bombata. Non sono filettate per tutta la lunghezza. L’innesto può essere piatto, Phillips o Pozidriv.
Il materiale di una vite non si sceglie, perché si compra una vite per un determinato uso e perché i produttori hanno previsto per l’acciaio o la lega il trattamento adeguato. Perciò, le viti da legno autofilettanti sono principalmente bicromatate, le vite da legno zincate, le viti per terrazze in inox, ecc. Da evitare le vite di bassa gamma, in quanto si rompono facilmente.
Le viti resistono abbastanza bene alla corrosione a condizione che siano di qualità. Quelle a basso costo tendono a perdere lo strato superficiale (quindi a corrodersi facilmente) e a rompersi durante un serraggio troppo forte. Sono di colore giallo e quando si rovinano, perdono la loro protezione.
Stesso concetto delle bicromatate, la differenza sta nella qualità di trattamento e nei diversi segni di usura che la vite presenta dopo l’utilizzo. La sua resistenza alla corrosione è media e il colore argentato.
Le viti fosfatate sono di colore nero. Sono abbastanza resistenti e presentano una buona protezione alla corrosione.
Le viti cromate hanno lo stesso aspetto di quelle zincate e dispongono di un livello di resistenza simile. La resistenza alla corrosione dipende dal trattamento e dai segni di usura dopo l’utilizzo.
L’ottone viene riservato ad un utilizzo interno e spesso di falegnameria. L’ottone presenta una resistenza bassa alla corrosione e lascia trasparire il verderame. Questo tipo di vite non ha perciò alcun trattamento.
Ideali per un utilizzo esterno. L’inox è resistente e per definizione, inossidabile. Esistono però due qualità:
l’A2, più comune ed economica;
l’A4, in lega di molibdeno che gli conferisce una protezione contro gli acidi e quindi una resistenza maggiore.
Queste leghe godono di un trattamento di superficie (per idrolisi) specifico all’utilizzo della vite. Attenzione, una vite per uno stesso utilizzo può essere concepita in una lega più o meno densa.
Pensa alla qualità della lega di una vite quando non è in inox.
La sua composizione è cruciale, in quanto rompere una vite durante un serraggio è una perdita di tempo considerevole e può rovinare il tuo supporto, se sei obbligato a trapanarlo per tirarla fuori.
Il trattamento della vite
Il trattamento della vite è allo stesso modo importante poiché, durante il serraggio, si può sbucciare – come nel caso di viti da legno autofilettanti bicromatate di bassa qualità – e favorire lo sviluppo di corrosioni.
I bulloni ad utilizzo specifico e di sostituzione – meccanica – devono presentare la stessa resistenza (indicata sulla testa della vite) e lo stesso passo.
4. La testa della vite
Per chi vuole serrare una vite con forza, si consiglia di stare attenti alla testa e preferire, se possibile, gli innesti Torx, Pozidriv, Allen e esagonale.
Guida scritta da:
Patrizio, Ingegnere elettronico, Chioggia
Professionista della manutenzione e ingegnere elettronico di formazione, i miei strumenti e i miei utensili non trovano sosta neanche il fine settimana: l’auto, la barca, la casa con tutti i suoi elettrodomestici, il giardino e la piscina, sono lì per ricordarmi che anche loro hanno bisogno della mia attenzione. E poiché le mie disponibilità economiche hanno un limite, metto in gioco le mie competenze che cerco di ampliare giorno per giorno e progetto dopo progetto. Ho un gruppo di amici con i quali, nel fine settimana, condivido l’interesse per il fai-da-te: ci scambiamo esperienze, consigli e idee, ci aiutiamo a vicenda a realizzare i nostri progetti in un’atmosfera allegra e amichevole. È anche questo il fascino del fai-da-te e se potrò aiutare anche voi, per me sarà un vero piacere.