Guida scritta da:
Jennifer, Tuttofare autodidatta
17 guide
In Italia, sono stati prodotti 489 kg di rifiuti per abitante nel 2017 secondo l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Ogni famiglia getta quasi 2 tonnellate di rifiuti urbanie assimilati all'anno. Questi rifiuti raggruppano, tra gli altri:
il 55,5% di questi rifiuti viene riciclato. Essi servono ad approvvigionare l'industria della carta, siderurgica, del vetro o delle materie plastiche. Nel 2017, sono state recuperate 17,9 milioni di tonnellate.
Per consumare meno, è necessario sapersi organizzare un minimo. Far da sé è la scelta migliore. Ad esempio, i prodotti venduti nei grandi magazzini sono pratici, ma anche dannosi per la salute e/o l'ambiente. Produrre da soli i propri prodotti domestici o cosmetici limita considerevolmente la quantità di spazzatura prodotta. In questo modo, ad esempio, è possibile riutilizzare più volte recipienti e contenitori.
Per ridurre la produzione di rifiuti, è possibile anche:
Gli imballaggi sono dappertutto... anche nel reparto ortofrutta! Però, per ridurre i rifiuti domestici, è meglio farne a meno. Numerosi negozi propongono oggi la vendita di prodotti sfusi. Si tratta principalmente di frutta secca, legumi come lenticchie, piselli e quinoa, ma anche pasta, riso e cereali.
È sufficiente portare con sé un contenitore (scatola, barattolo di vetro...) e riempirlo in base ai propri bisogni. Si evita così lo spreco e il consumo eccessivo. È inoltre spesso possibile portare i propricontenitori quando si va dal macellaio, dal pescivendolo o dal droghiere.
Siamo stati a lungo abituati ai prodotti usa e getta. Bastoncini cotonati, cannucce, pellicola alimentare, palette di plastica per caffè... Servono solo per qualche istante e finiscono sempre nel cestino.
Molti di questi prodotti, assieme ad altri come i contenitori alimentari in poliestere espanso saranno vietati in Europa a partire da luglio 2021. I sacchetti di plastica sono già vietati dal 2017. È quindi giunto il momento di abituarcisi già da ora. Ecco qualche alternativa:
La raccolta differenziata ha un impatto positivo sull'ambiente. Facendo la raccolta differenziata dei rifiuti, si facilita il loro riciclaggio. Si risparmiano quindi le risorse naturali necessarie per fabbricare nuovi prodotti. Ci si può impegnare direttemente da casa, attrezzandosi con contenitori per la raccolta differenziata multi cestino.
Alcune plastiche si riciclano. Per individuarle, è sufficiente fare riferimento al logo triangolare con tre frecce. Questo nastro di Möbius è accompagnato da un numero. Ogni cifra indica un tipo di plastica. Ne esistono sette, ma solo tre sono riciclabili. Quali sono i numeri da ricordare?
Numero | Tipo di plastica | Come identificarla | Utilizzo |
1 | PET o PETE(polietilene tereftalato) | Flessibile, leggera e trasparente | Bottiglie d'acqua minerale, di olio... |
2 | PEHD(polietilene ad alta densità) | Opaca, resistente e impermeabile | Taniche per detersivi, bottiglie del latte, flaconi di gel doccia... |
5 | PP(polipropilene) | Rigida, resistente al calore | Stoviglie di plastica riutilizzabili, paraurti, tappetini... |
Nei contenitori dedicati alla plastica riciclabile si devono depositare:
Attenzione: i contenitori non devono essere sporchi.
Il vetro si ricicla all'infinito. Tutti i contenitori in vetro possono essere raccolti in una pattumiera apposita e gettati nelle campane per vetro che si trovano in strada. Bottiglie di vino, caraffe, baratoli e flaconi di profumo possono essere smaltiti, avendo cura di togliere tappi e coperchi. In ogni caso, le stoviglie di vetro rotte, le lampadine, i vetri delle finestre e gli specchi vanno gettati nel bidone dell'indifferenziata o portati presso il centro comunale di raccolta, in base alle disposizioni del tuo Comune.
Tutti i prodotti non riciclabili dovrebbero essere gettati nel cestino dell'indifferenziata. Qualche esempio:
Circa il 30-40% di ciò che gettiamo nell'indifferenziata potrebbe essere in realtà compostato. La compostiera permette ai rifiuti organici di decomporsi. Deve essere collocata all'esterno, al riparo da sole, pioggia e vento. Il compost è poi utilizzato come concime e fertilizzante ecologico per il terreno. Stimola la crescita di piante, alberi, arbusti e rosai proprio come un terriccio.
Un buon compost è omogeneo, friabile e di colore scuro. Dovrebbe avere l'odore della terra di bosco. Per ottenere questo risultato, è necessario mescolarlo una volta al mese per aerarlo, diversificare ciò che vi si mette e umidificarlo nei periodi di siccità.
Non tutti gli scarti di cibo e i rifiuti del giardino possono andare nella compostiera. Bisogna sapere che per avere un buon compost è necessario il 60% di materiali azotati (freschi) e il 40% di materiali a base di carbonio (secchi).
Non tutti i rifiuti possono essere gettati nel cestino dell'indifferenziata. Alcuni necessitano di filiere di trattamento particolare poiché contengono componenti detti pericolosi.
Guida scritta da:
Jennifer, Tuttofare autodidatta, 17 guide
Non ho ricevuto nessuna formazione particolare, ho imparato sul campo quando si è presentata l’occasione. E che soddisfazione poter realizzare da sola i piccoli lavori di casa! Quando ho traslocato, c'era tutto da rifare: dal pavimento al soffitto, dalla cucina al bagno. E così ho imparato a fare tutto e in maniera sempre più professionale. Ora i miei amici mi chiamano quando bisogna tirarsi su le maniche. E si sa, quando si viene coinvolti in qualcosa di bello non si riesce più a smettere. È questa passione che ci fa affrontare le sfide: un’idea in mente e la creazione prende il via con pochi attrezzi. Ma quando si ha una passione la cosa più bella è poterla condividere con gli altri, quindi sarò molto felice se i miei consigli potranno esserti utili!