Tetto verde: guida completa

Tetto verde: guida completa

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Guida scritta da:

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

L'installazione di un tetto verde presenta importanti vantaggi ecologici, ambientali ed estetici e, nello stesso tempo, offre buone prestazioni isolanti; tuttavia, soprattutto per le situazioni più complesse, è necessario l’intervento di un esperto. Confronta i diversi tipi di tetto verde e le loro caratteristiche.

Caratteristiche importanti

  • Composizione a strati
  • Tipologia e vegetazione
  • Realizzazione e manutenzione
Scopri le nostre piante aromatiche!

Tetto verde: un concetto antico tornato in voga

Tetto verde, copertura verde o verde pensile: questa tecnica ancestrale che esiste da quando l'uomo ha iniziato a costruirsi un riparo, è diventata oggi di tendenza. Tutti i tipi di edifici sono potenzialmente interessati: case d'abitazione, edifici commerciali, palestre, scuole, edifici per uffici. Oggi vediamo i tetti verdi ricoprire sia edifici celebri che semplici case private.

Poiché può essere adottata sia in fase di ristrutturazione, a determinate condizioni, che nella costruzione di nuovi edifici, la copertura verde è diventata di uso contemporaneo ed i poteri pubblici ne lodano i numerosi vantaggi, ma è soprattutto nelle aree urbane che si rivela particolarmente interessante.

Questo tipo di tetto si sta oggi lentamente diffondendo anche in Italia dove negli ultimi anni si assiste ad un crescente interesse per la bioarchitettura. Siamo però ancora lontani dal successo riscosso in Paesi come Germania, Austria e Svizzera dove le coperture verdi sono tradizionalmente diffuse: basti pensare che in una città come Basilea il 40% dei tetti piani sono tetti verdi.

Il progetto europeo Clever Cities, finanziato dal programma di ricerca Horizon 2020 (Demonstrating innovative nature-base solutions in cities) per il periodo dal 2018 al 2023, ha lo scopo di promuovere e sperimentare le infrastrutture verdi e le soluzioni naturalistiche innovative in alcune città che partecipano al progetto, come Londra, Amburgo, Milano.

La norma UNI 11235 (Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde) entrata in vigore nel 2015, disciplina in modo preciso le tipologie di giardino, tra cui spicca anche il tetto verde, gli obblighi circa il sistema di drenaggio, la flora installabile e così via.

Molte amministrazioni locali si stanno dando da fare per promuovere questo tipo di copertura e degli incentivi sono previsti anche dal Bonus Verde 2020, che dà diritto ad una detrazione fiscale pari al 36% per i lavori di ristrutturazione di giardini, balconi e terrazzi (quindi anche tetti verdi) realizzati o avviati nell'anno 2020 con un limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione pari a 5000 euro.

Il tetto verde è una struttura complessa

Un insieme di più strati

Il tetto verde si compone di diversi strati sovrapposti dal basso verso l'alto:

  • uno strato portante;

  • uno strato isolante termico;

  • uno strato impermeabile;

  • uno strato antiradici;

  • uno strato di drenaggio e un geotessile filtrante;

  • un substrato;

  • delle specie vegetali.

Supporto portante

Il supporto portante può essere in calcestruzzo, metallo o legno.

Strato impermeabile

Lo strato impermeabile è spesso composto di uno strato protettivo antiradici e uno strato a tenuta stagna per separare il tetto verde dall'edificio sottostante.

Strato di drenaggio e filtrazione

Lo strato di drenaggio e di filtrazione è in particolar modo indispensabile se il tetto non ha una pendenza sufficiente. L'eccesso di acqua viene così drenato e riversato in una canalizzazione.

Substrato

Il substrato ha uno spessore che va da qualche centimetro a oltre 30 cm. Generalmente viene impiegato un substrato più leggero rispetto alla terra naturale che, una volta intrisa d'acqua, diventa molto pesante. Per questo deve essere in grado di trattenere l'acqua. Spesso viene realizzato con un mix di compost di foglie o scorze e di pietre leggere e assorbenti (di tipo vulcanico) che misurano fino a 1 cm di diametro e possono rappresentare fino al 70% del volume del substrato.

Le specie vegetali

Anche se qualsiasi pianta può crescere sui tetti, si consiglia di scegliere delle piante erbacee o arbusti a seconda delle condizioni climatiche e dello spessore del substrato. Possono impiegare diversi mesi o perfino anni prima di raggiungere lo sviluppo completo e coprire tutta la superficie. La scelta ricadrà su queste piante:

  • le piante tappezzanti come il sedum, il timo, la gipsofila, l'alisso bianco... Queste sono le varietà più utilizzate per via della poca manutenzione richiesta;

  • le piante da fiore, perenni o a bulbi, come erba cipollina, geranio sanguigno, garofano, campanula, iris nano o ancora un mix di fiori rustici, ecc.

  • le graminacee come la festuca blu spesso presente.

L'installazione delle piante si effettua:

  • con semina;

  • con taleaggio (sedum);

  • con piantagione in zolla;

  • con elementi precoltivati. Si presentano sotto forma di tappeti, lastre, rotoli, contenitori o casse impilabili.

Le tre tipologie di tetti verdi

È la specie vegetale, chiamata in questo caso vegetazione, che definisce le tre categorie di tetti:

  • vegetazione estensiva;

  • vegetazione semi-estensiva;

  • vegetazione intensiva.

Vegetazione estensiva

Questo tipo è il più frequente e il meno costoso di tutti i tetti verdi, nonché quello che richiede meno manutenzione in assoluto. Il substrato misura da 5 a 15 cm di spessore e include un'ampia percentuale di rocce (70%) per assicurare leggerezza e drenaggio. Si compone di piante tappezzanti molto rustiche che resistono alla siccità, poiché l'irrigazione non è prevista. La vegetazione installata deve potersi sviluppare in un ecosistema stabile e l'intervento dell'uomo è soltanto occasionale.

Vegetazione semi-estensiva

Lo spessore del substrato è di almeno 15 cm. La composizione include almeno la metà di aggregati porosi (in volume). Spesso a questa tipologia si integra anche un' irrigazione a goccia. Può ospitare piante da fiore, piante verdi, rampicanti e piccoli arbusti.

Vegetazione intensiva

È una possibilità da valutare soltanto nelle terrazze. Il substrato è alto almeno 30 cm e consente la coltivazione di alberi da frutta o decorativi. Sulle terrazze degli immobili, talvolta il vento è il loro peggior nemico.

Tabella: diverse categorie di tetti verdi e relative caratteristiche

Estensiva

Semi-intensiva

Intensiva

Tipo di costruzione

Nuovo o ristrutturazione.

Nuovo o ristrutturazione a determinate condizioni.

Esclusivamente nuovo.

Tipo di struttura portante

Cemento, acciaio, legno.

Cemento, acciaio, legno.

Cemento

Pendenza massima del tetto

30%

20%

3%

Spessore del substrato

Da 5 a 15 cm

Da 15 a 30 cm

Oltre 30 cm

Peso totale

Da 60 a 100 kg/m²

Da 150 a 300 kg/m²

Oltre 500 kg/m²

Irrigazione

Non obbligatoria.

Consigliata (a seconda della regione e del tipo di specie vegetale).

Obbligatoria.

Specie vegetali

Essenzialmente piante rampicanti e tappezzanti (sedum).

Scelta più ampia: piante da fiore, piante verdi, piccoli arbusti, piante rampicanti.

Tutti i tipi di piante compresi i grandi arbusti, se la profondità del substrato è sufficiente.

Manutenzione

1 o 2 volte all'anno

Limitata (1 volta al mese)

Molto più frequente, in funzione della densità delle piante, prezzo medio.

Prezzo medio dell'installazione per m²

Da 45 a 100€

Da 100 a 200€

Oltre 200€

Scopri il catalogo ManoMano
Piante verdi

I sei punti forti ambientali ed ecologici del tetto verde

  • I tetti verdi contribuiscono alla conservazione della biodiversità in ambiente urbano, soprattutto insetti e uccelli.

  • Hanno un impatto positivo sulla qualità dell'aria. Le piante apportano ossigeno e assorbono anidride carbonica. Inoltre, trattengono le particelle in sospensione e i pollini (talvolta allergeni) grazie all'aumento dell'umidità dell'aria.

  • L'isolamento termico è migliore rispetto a un tetto convenzionale. Questo vantaggio si manifesta in modo più evidente in estate (contro il caldo) che in inverno (contro il freddo). La vegetazione, ma anche lo spessore del substrato, proteggono dal calore elevato, limitando così la climatizzazione. L'effetto di regolazione della temperatura contribuisce al risparmio energetico.

  • L'isolamento acustico dovuto allo spessore del substrato è altrettanto notevole. Il terreno con vegetazione è uno dei migliori isolanti acustici del centro abitato. Secondo uno studio, uno spessore di soli 12 cm di substrato riduce il rumore da 15 a 20 decibel rispetto a un tetto convenzionale.

  • Il substrato trattiene le acque piovane, prevenendo il rischio di inondazione. Con soli 10 cm di substrato un tetto con vegetazione trattiene il 70% dell'acqua piovana, mentre quella che cade su un tetto di tegole va ad ingrossare le reti fognarie, con potenziali rischi di alluvioni. Nelle aree urbane, i tetti occupano dal 20% al 30% della superficie.

  • Questo tipo di copertura assicura una maggiore longevità dei rivestimenti dei tetti (membrane impermeabili), dal momento che subiscono meno variazioni di temperature estreme e che sono più protetti dai raggi solari (UV).

Migliore benessere e stile di vita

Un tetto verde offre determinati vantaggi al proprietario, ma ha anche un'utilità pubblica, poiché agisce in particolare sul benessere e la salute della popolazione. Infatti, la proliferazione delle superfici con vegetazione aumenta l'umidità dell'ambiente e consente di ridurre gli effetti delle temperature molto elevate in estate, in particolare nelle famose isole di calore urbano.

D'altra parte, la creazione di aree verdi in un ambiente fatto di cemento, vetro o acciaio crea un'armonia che rende la città meno stressante e più vivibile. Un ambiente verde contribuisce al relax, e la sensazione di maggior benessere aumenta la produttività delle persone che occupano un edificio di lavoro (amministrazioni, uffici, ecc.).

Questi tetti possono ospitare orti, aiuole, un angolo terrazza e perfino degli alveari, come nel caso di sperimentazioni portate avanti in alcune grandi città europee. Si tratta quindi di un nuovo spazio di vita, dove è possibile creare socialità e sviluppare attività collettive. Per un'azienda, queste realizzazioni migliorano l'immagine del marchio sottolineando un impegno per l'ambiente e la società.

Tetto verde: una copertura che richiede molta esperienza

La realizzazione di un tetto verde ha un costo variabile che dipende da tanti fattori tra cui soprattutto:

  • posizione geografica;

  • tipo di vegetazione (estensiva, semi-intensiva, intensiva);

  • diversificazione della vegetazione;

  • grado di pendenza (tetto piano o a falde);

  • se calpestabile o meno;

  • le eventuali attrezzature accessorie (impianto d'irrigazione, pannelli fotovoltaici ecc.).

Per avere un’idea dei costi: coprire una superficie, orizzontale o con una lieve pendenza per permettere il deflusso delle acque, con un tetto verde estensivo, comporta una spesa che va da 45 a 100 euro al m², senza considerare gli oneri di progettazione e direzione dei lavori.

A questi costi, occorre aggiungere la manutenzione che deve essere soprattutto eseguita sui tetti con vegetazione intensiva. Mentre un tetto classico semplice può essere realizzato da una persona con un minimo di competenza e abilità, il tetto verde viene generalmente messo in opera da professionisti specializzati in questo tipo di lavori. Esistono tuttavia dei kit che permettono di realizzare da soli dei tetti verdi di superficie e complessità limitata.

 
Scopri le nostre piante aromatiche!

Guida scritta da:

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Giovanni, giardiniere per passione, Umbria

Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.

  • Milioni di prodotti

  • Consegna a domicilio o in punto di raccolta

  • Centinaia di esperti pronti ad aiutarti