Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria
153 guide
Tetto verde, copertura verde o verde pensile: questa tecnica ancestrale che esiste da quando l'uomo ha iniziato a costruirsi un riparo, è diventata oggi di tendenza. Tutti i tipi di edifici sono potenzialmente interessati: case d'abitazione, edifici commerciali, palestre, scuole, edifici per uffici. Oggi vediamo i tetti verdi ricoprire sia edifici celebri che semplici case private.
Poiché può essere adottata sia in fase di ristrutturazione, a determinate condizioni, che nella costruzione di nuovi edifici, la copertura verde è diventata di uso contemporaneo ed i poteri pubblici ne lodano i numerosi vantaggi, ma è soprattutto nelle aree urbane che si rivela particolarmente interessante.
Questo tipo di tetto si sta oggi lentamente diffondendo anche in Italia dove negli ultimi anni si assiste ad un crescente interesse per la bioarchitettura. Siamo però ancora lontani dal successo riscosso in Paesi come Germania, Austria e Svizzera dove le coperture verdi sono tradizionalmente diffuse: basti pensare che in una città come Basilea il 40% dei tetti piani sono tetti verdi.
Il progetto europeo Clever Cities, finanziato dal programma di ricerca Horizon 2020 (Demonstrating innovative nature-base solutions in cities) per il periodo dal 2018 al 2023, ha lo scopo di promuovere e sperimentare le infrastrutture verdi e le soluzioni naturalistiche innovative in alcune città che partecipano al progetto, come Londra, Amburgo, Milano.
La norma UNI 11235 (Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde) entrata in vigore nel 2015, disciplina in modo preciso le tipologie di giardino, tra cui spicca anche il tetto verde, gli obblighi circa il sistema di drenaggio, la flora installabile e così via.
Molte amministrazioni locali si stanno dando da fare per promuovere questo tipo di copertura e degli incentivi sono previsti anche dal Bonus Verde 2020, che dà diritto ad una detrazione fiscale pari al 36% per i lavori di ristrutturazione di giardini, balconi e terrazzi (quindi anche tetti verdi) realizzati o avviati nell'anno 2020 con un limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione pari a 5000 euro.
Il tetto verde si compone di diversi strati sovrapposti dal basso verso l'alto:
Il supporto portante può essere in calcestruzzo, metallo o legno.
Lo strato impermeabile è spesso composto di uno strato protettivo antiradici e uno strato a tenuta stagna per separare il tetto verde dall'edificio sottostante.
Lo strato di drenaggio e di filtrazione è in particolar modo indispensabile se il tetto non ha una pendenza sufficiente. L'eccesso di acqua viene così drenato e riversato in una canalizzazione.
Il substrato ha uno spessore che va da qualche centimetro a oltre 30 cm. Generalmente viene impiegato un substrato più leggero rispetto alla terra naturale che, una volta intrisa d'acqua, diventa molto pesante. Per questo deve essere in grado di trattenere l'acqua. Spesso viene realizzato con un mix di compost di foglie o scorze e di pietre leggere e assorbenti (di tipo vulcanico) che misurano fino a 1 cm di diametro e possono rappresentare fino al 70% del volume del substrato.
Anche se qualsiasi pianta può crescere sui tetti, si consiglia di scegliere delle piante erbacee o arbusti a seconda delle condizioni climatiche e dello spessore del substrato. Possono impiegare diversi mesi o perfino anni prima di raggiungere lo sviluppo completo e coprire tutta la superficie. La scelta ricadrà su queste piante:
L'installazione delle piante si effettua:
È la specie vegetale, chiamata in questo caso vegetazione, che definisce le tre categorie di tetti:
Questo tipo è il più frequente e il meno costoso di tutti i tetti verdi, nonché quello che richiede meno manutenzione in assoluto. Il substrato misura da 5 a 15 cm di spessore e include un'ampia percentuale di rocce (70%) per assicurare leggerezza e drenaggio. Si compone di piante tappezzanti molto rustiche che resistono alla siccità, poiché l'irrigazione non è prevista. La vegetazione installata deve potersi sviluppare in un ecosistema stabile e l'intervento dell'uomo è soltanto occasionale.
Lo spessore del substrato è di almeno 15 cm. La composizione include almeno la metà di aggregati porosi (in volume). Spesso a questa tipologia si integra anche un' irrigazione a goccia. Può ospitare piante da fiore, piante verdi, rampicanti e piccoli arbusti.
È una possibilità da valutare soltanto nelle terrazze. Il substrato è alto almeno 30 cm e consente la coltivazione di alberi da frutta o decorativi. Sulle terrazze degli immobili, talvolta il vento è il loro peggior nemico.
Estensiva | Semi-intensiva | Intensiva | |
Tipo di costruzione | Nuovo o ristrutturazione. | Nuovo o ristrutturazione a determinate condizioni. | Esclusivamente nuovo. |
Tipo di struttura portante | Cemento, acciaio, legno. | Cemento, acciaio, legno. | Cemento |
Pendenza massima del tetto | 30% | 20% | 3% |
Spessore del substrato | Da 5 a 15 cm | Da 15 a 30 cm | Oltre 30 cm |
Peso totale | Da 60 a 100 kg/m² | Da 150 a 300 kg/m² | Oltre 500 kg/m² |
Irrigazione | Non obbligatoria. | Consigliata (a seconda della regione e del tipo di specie vegetale). | Obbligatoria. |
Specie vegetali | Essenzialmente piante rampicanti e tappezzanti (sedum). | Scelta più ampia: piante da fiore, piante verdi, piccoli arbusti, piante rampicanti. | Tutti i tipi di piante compresi i grandi arbusti, se la profondità del substrato è sufficiente. |
Manutenzione | 1 o 2 volte all'anno | Limitata (1 volta al mese) | Molto più frequente, in funzione della densità delle piante, prezzo medio. |
Prezzo medio dell'installazione per m² | Da 45 a 100€ | Da 100 a 200€ | Oltre 200€ |
Un tetto verde offre determinati vantaggi al proprietario, ma ha anche un'utilità pubblica, poiché agisce in particolare sul benessere e la salute della popolazione. Infatti, la proliferazione delle superfici con vegetazione aumenta l'umidità dell'ambiente e consente di ridurre gli effetti delle temperature molto elevate in estate, in particolare nelle famose isole di calore urbano.
D'altra parte, la creazione di aree verdi in un ambiente fatto di cemento, vetro o acciaio crea un'armonia che rende la città meno stressante e più vivibile. Un ambiente verde contribuisce al relax, e la sensazione di maggior benessere aumenta la produttività delle persone che occupano un edificio di lavoro (amministrazioni, uffici, ecc.).
Questi tetti possono ospitare orti, aiuole, un angolo terrazza e perfino degli alveari, come nel caso di sperimentazioni portate avanti in alcune grandi città europee. Si tratta quindi di un nuovo spazio di vita, dove è possibile creare socialità e sviluppare attività collettive. Per un'azienda, queste realizzazioni migliorano l'immagine del marchio sottolineando un impegno per l'ambiente e la società.
La realizzazione di un tetto verde ha un costo variabile che dipende da tanti fattori tra cui soprattutto:
Per avere un’idea dei costi: coprire una superficie, orizzontale o con una lieve pendenza per permettere il deflusso delle acque, con un tetto verde estensivo, comporta una spesa che va da 45 a 100 euro al m², senza considerare gli oneri di progettazione e direzione dei lavori.
A questi costi, occorre aggiungere la manutenzione che deve essere soprattutto eseguita sui tetti con vegetazione intensiva. Mentre un tetto classico semplice può essere realizzato da una persona con un minimo di competenza e abilità, il tetto verde viene generalmente messo in opera da professionisti specializzati in questo tipo di lavori. Esistono tuttavia dei kit che permettono di realizzare da soli dei tetti verdi di superficie e complessità limitata.
Guida scritta da:
Giovanni, giardiniere per passione, Umbria, 153 guide
Alto come un soldo di cacio, già lavoravo nel giardino di famiglia. Forse è da lì che è nato il mio interesse per le piante e il giardinaggio. Era quindi logico per me seguire degli studi sia di biologia vegetale che di agraria. Accogliendo la richiesta di diversi editori, ho scritto in 25 anni numerosi libri sulla tematica delle piante, dei funghi (argomento che mi è a cuore), essenzialmente delle guide per il riconoscimento all’inizio, ma presto anche in seguito, sul giardinaggio, riallacciandomi così alla prima passione della mia infanzia. Ho anche collaborato regolarmente con diverse riviste specializzate nell’ambito del giardinaggio o più in generale della natura. Siccome non c’è giardiniere senza giardino, è in un piccolo angolo dell’Umbria che coltivo il mio da 30 anni e dove metto in pratica i metodi di coltura che vi consiglio.