Guida scritta da:
Gianfrancesco, Tuttofare & programmatore informatico
In versione autonoma, i kit di allarme sono relativamente a buon mercato. Quando scattano, si limitano a emettere una sirena da 85 dB o più. Alimentati a pile, avvertono quando le pile si stanno per scaricare. Dotati di una grande autonomia, te ne si potrai dimenticare. Dovrai però assicurarti periodicamente del loro corretto funzionamento premendo il pulsante di auto-test.
In versione centralizzata, bisogna scegliere dei rilevatori compatibili con la propria centralina, il che può limitare la scelta. Generalmente alimentati a pile, una connessione radio evita di dover tirare fili da tutte le parti. Attenzione perciò alla portata massima, spesso espressa in riferimento ad un ambiente aperto, senza muri né soffitti. Il comportamento dell’allarme centralizzato in caso di pericolo è programmabile. Si può decidere di far suonare la centralina, di inviare una mail, un SMS o addirittura di effettuare una chiamata con un messaggio preregistrato, a una o più persone.
Quando vi è una perdita senza preavviso, si possono trovare improvvisamente centinaia di litri d’acqua dove meno ci sia spetta, acqua che può impregnare i pavimenti o gli intonaci, o provocare cortocircuiti. Un rivelatore di allagamento sapientemente collocato in lavanderia ti informerà se la tua vecchia lavatrice perde e ti permetterà di reagire il prima possibile, in modo da metterti al riparo, pompare l’acqua, o mettere al riparo i mobili e gli oggetti più preziosi. Se la tua casa è costruita in un’area soggetta a inondazioni, in una regione dove le piogge violente possono provocare lo straripamento dei fiumi, un rivelatore di allagamento in cantina o al pianterreno è una garanzia di sicurezza. Anche durante la notte, il rilevatore può innescarsi e avvertirti di un pericolo imminente.
Il principio di funzionamento è molto semplice: una centralina di comando è collegata ad un paio di elettrodi, collocati il più vicino possibile al pavimento. L’aria che separa questi elettrodi non lascia passare corrente. Al contrario, se l’acqua sale fino agli elettrodi, avviene un contatto. Questo fa scattare un allarme sonoro da oltre 85 dB su una sirena autonoma. Se essa è collegata a una centrale di allarme, riceverai un SMS, una chiamata o una mail per informarti di questa emergenza e perché tu possa agire di conseguenza. Un’elettrovalvola pilotata dall’allarme è d’obbligo: l’elettrovalvola blocca il flusso d’acqua per fermare qualsiasi allagamento provocato da una perdita, anche in tua assenza. Al contrario, non potrà fare niente in caso di esondazione fluviale… Attenzione inoltre a non utilizzare questo tipo di rilevatore con i liquidi infiammabili.
Il gas di città (di fatto il metano), il butano o il propano sono delle fonti incredibili di energia. Facili da immagazzinare, dei tubi li conducono fino al punto di consumo. Ma se una saldatura dell’alimentazione della tua caldaia è porosa, se uno dei fornelli perde o se una pentola trabocca e spegne il fuoco, succede una catastrofe. Se la concentrazione di gas nell’aria supera il limite inferiore di esplosività (LEL), si rischia un’esplosione. Se esso satura l’aria, un’intossicazione è praticamente certa. Solo un rilevatore di gas conforme alla normativa può evitare una situazione di questo tipo. I punti particolari da sorvegliare sono la natura del gas da rilevare (gas di città, metano, butano, propano, ma anche acetilene, per esempio) così come la soglia di rilevamento in ppm (parti per milione). Attenzione, tale soglia può variare a seconda dei tipi di gas e del tipo di rilevatore.
Qualsiasi combustione porta alla produzione di anidride carbonica (CO₂). Se la combustione è incompleta, viene prodotto del monossido di carbonio, in quantità tanto maggiore quanto più manca aria fresca o sono scarsamente mantenuti i mezzi di produzione del calore. Il monossido di carbonio è tossico e può essere fatale.
Anche chiamato CO, esso è inodore, incolore ed insapore e di densità simile a quella dell’aria. Può quindi diffondersi nella casa senza che ce ne si accorga e si rivela micidiale durante la notte. Si contano un migliaio di intossicazioni e un centinaio di decessi all’anno.
Si raccomanda l’installazione di un rilevatore di monossido di carbonio nelle zone vicine a un camino, a una stufa o ad una caldaia. In una camera o nel soggiorno, un rilevatore posizionato dove si respira di più rappresenta la protezione maggiore.
A causa dei ricorrenti problemi di affidabilità, bisogna scegliere un rilevatore dotato di certificazione (CE, ROHS, EN50291). In versione autonoma, si parla di Rilevatore Autonomo Segnalatore di CO.
In inverno, quando il termometro scende sotto lo zero, l’acqua gela. In una casa disabitata, i tubi dell'acqua, di riscaldamento, i radiatori, ma anche i serbatoi dei WC possono scoppiare a causa della dilatazione dell’acqua. Un rilevatore di congelamento consente di essere pronti quando la temperatura si avvicina allo zero, e di intervenire per evitare danni gravi. Una sonda collegata con un filo alla scatola di comando misura la temperatura dell’area da sorvegliare. Se essa si trova al di sotto di una certa soglia specifica per ogni modello, la centrale di allarme riceve un avviso e reagisce a seconda della sua programmazione, innescando una sirena o avvertendo qualcuno attraverso il mezzo selezionato.
Il congelatore contiene delle derrate preziose, preservate bene dal freddo. Il suo involucro isolante offre solo qualche ora di protezione. In caso di blackout, di scorretta chiusura della porta o di guasto, l’intero contenuto può andare perso in un silenzio glaciale. Un rilevatore di guasto del congelatore permettere di far fronte a questa eventualità. Esso si compone di una scatola posizionata all’esterno del congelatore, collegata da un filo a una sonda posizionata nel congelatore. Il filo è concepito per lasciare che la guarnizione magnetica della porta del congelatore assicuri una chiusura perfetta.
Se la temperatura sale oltre una certa soglia, il rilevatore dà l’allarme. Tale soglia dipende dalla classe del dispositivo:
***, la temperatura del congelatore si situa tra i -18°C ed i -12°C. Una soglia a -12°C permette di rilevare una situazione anormale;
****, la temperatura del congelatore si situa al di sotto dei - 18°C, che rappresenta una buona soglia per rilevare un’anomalia.
I classici rilevatori di incendio cercano la presenza di particelle nell’aria per determinare se la situazione è pericolosa. I fumi di cottura in cucina, ma anche il vapore d’acqua del bagno, possono penetrare la cellula del rilevatore e provocare degli inneschi improvvisi. I rilevatori di calore si basano unicamente sulla temperatura dell’aria ed eventualmente sulle sue variazioni. Se essa supera un certo valore, situato attorno ai 60°C, l’allarme scatta. I modelli più sofisticati si basano anch’essi sulle variazioni. In generale, se la temperatura aumenta di 10°C al secondo, si tratta sicuramente di un incendio, e quindi scatta l'allarme.
Guida scritta da:
Gianfrancesco, Tuttofare & programmatore informatico
Interessato fin da bambino ai lavori manuali e alla tecnologia e da sempre affascinato dal bricolage e dalla lavorazione del legno, ho colto l'occasione dell'acquisto della nuova casa per dedicarmi a questa mia passione. Decorazione (ovviamente con l'aiuto di mia moglie), creazione di mobili su misura per la stanza di mio figlio ma anche impianto elettrico e idraulico... insomma, mi sono dato da fare! Per mancanza di spazio, non ho un laboratorio fisso e alcuni degli utensili che sognavo non sono ancora entrati a far parte della mia collezione. Conosco molto del mondo del fai-da-te e per questo spero di poterti guidare nella scelta dei tuoi prodotti.